Per le vicende collegate al succo di mangostano e relative polemiche vi rimando a questa raccolta di post.
A quanto leggo oggi su Altroconsumo, a quanto pare la precedente sanzione di 250.000 € non ha insegnato molto, visto che il Garante è nuovamente intevenuto con un’altra multa, questa volta di 50.000 €.
Leggo infatti che: l’Antitrust ha stabilito una nuova sanzione di 50.000 euro, sempre per pratica commerciale scorretta in quanto Xango non si era attenuta al precedente provvedimento dell’Antitrust nei tempi prescritti. Solo da ultimo, sempre secondo l’Antitrust, modificando sostanzialmente il piano di compensazione per gli aderenti, Xango avrebbe completamente eliminato gli aspetti problematici inerenti al sistema di vendita piramidale, assumendo caratteristiche più consone agli schemi di vendita diretta multilivello. Per questo motivo la nuova sanzione ammonta a soli 50.000 euro
Come dicevo un paio di mesi fa, l’Ufficio Stampa della Xango mi aveva inviato un comunicato stampa nel quale affermavano che: XANGO Italia Srl comunica che è tutt’oggi attiva la collaborazione con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e le altre Autorità Nazionali, con l’intento di dipanare ogni dubbio in merito al modello di business impiegato in Italia e la sua aderenza alla legislazione nazionale.
Forse sarebbe il caso di scrivere meno comunicati e rispettare di più le direttive dell’Autorità…