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Cuore di Brodo Knorr: senza glutammato, facile da utilizzare, ma il listino lievita

un articoli di Francesca Avalle che leggo su Il Fatto Alimentare

Cuore di Brodo, l’ultimo nato in casa Knorr premiato al concorso Prodotto dell’anno, aveva già fatto parlare quando è stato inserito come product placement (pubblicità inglobata nelle riprese televisive) in un famoso sceneggiato della Rai (vedi il pezzosulle pubblicità nascoste di Knorr e Kellogg’s)

Il vasetto contiene un concentrato semi-liquido per preparare il brodo ovvero “brodo composto con aggiunta di grasso, da diluire”. Dietro questa terminologia un po’ complessa si nasconde un brodo già pronto.

Il vantaggio rispetto ai dadi è la rapidità nella preparazione. La confezione comprende infatti 4 vasetti, ognuno dei quali va diluito in 2 litri di acqua che dopo 1 minuto si trasforma in brodo. L’altro elemento di novità da considerare è la maggiore genuinità del prodotto che non contiene glutammato.

L’etichetta è dettagliata e quasi prolissa quando descrive le modalità di preparazione e gli aspetti positivi. Tra questi, alcuni risultano piuttosto abusati e poco sostanziati (ingredienti accuratamente selezionati, … fatti bollire lentamente, come si faceva una volta, …brodo dal gusto pieno e naturale, sapore genuino). 

La seconda parte delle istruzioni si sofferma in modo sintetico sull’assenza di: glutammato, di conservanti, di glutine e sul ridotto contenuto di grassi.

La scelta di togliere il glutammato asseconda la crescente domanda da parte dei consumatori di ridurre il quantitativo nella dieta di questo esaltatore dell’aroma. L’etichetta è minuziosa anche nelle indicazioni relative al confezionamento (il prodotto è in atmosfera protettiva). Una dicitura spiega che “una volta aperto va tenuto in frigo e consumato entro 5 giorni”.

Nella tabella nutrizionale manca un elemento fondamentale: il contenuto di sodio. Si tratta di un’assenza ingiustificata, considerando che il sale è il primo ingrediente (dopo l’acqua) del brodo, così come del dado industriale.

Ci si aspetterebbe una maggiore attenzione al riguardo da parte dell’azienda, soprattutto sapendo che un consumo eccessivo di sodio può aumentare il rischio di alcune patologie.

Infine, un elemento critico è il prezzo: preparare in casa mezzo litro di brodo con un dado tradizionale costa circa 10 centesimi, utilizzando Cuore di Brodo si arriva a 40 centesimi. La differenza, giustificata anche dalla confezione, è in sé piuttosto ampia.

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Questa voce è stata pubblicata il 13 gennaio 2012 da in Alimentazione, Cucina & Ristoranti, Consumatori & Utenti, Leggo & Pubblico con tag , , , , .