leggo su Il Salvagente
Dove non arrivano le creme, un’idratazione costante e una cura maniacale della pelle, la soluzione sono i filler, ossia le sostanze riempitive che vengono iniettate sotto cute per spianarle e ridonare tono alla pelle oppure nelle labbra per renderle più carnose.
Botox
È il nome commerciale che identifica la tossina botulinica. Questa sostanza è prodotta dal Clostridium Botulinum, un microrganismo che cresce nei prodotti conservati in scatole e contenitori chiusi o comunque in ambienti privi di ossigeno.
Il germe, sviluppandosi, rilascia la desiderata tossina che, iniettata nella pelle, porterebbe alla tanto agognata distensione delle rughe, donando l’illusione di un’eterna giovinezza.
E se questa pratica dermatologica viene oggi sponsorizzata, soprattutto dalle case farmaceutiche che producono il “miracoloso” botulino, come innocua e priva di rischi, c’è un filone della letteratura scientifica che non la pensa affatto così.
A raccontare al Salvagente i rischi di un uso sconsiderato del Botox, il professor Antonino Di Pietro, uno dei maggiori specialisti italiani in dermatologia e venerologia e dermatologo plastico. “Inizierei col dire che la tossina botulinica è un veleno. Un solo bicchiere di questa sostanza potrebbe uccidere tutta la popolazione di New York. Il pericolo subentra nel momento in cui se ne fa un uso spregiudicato, ma soprattutto inconsapevole.
Il rischio maggiore, infatti, deriva dal fatto che si continua a sostenere che questa sostanza non ha effetti collaterali e laddove si sono verificate paralisi, astenia, abbassamento della vista e altre gravi disfunzioni, si dice sia stato a causa dell’inesperienza dei medici che hanno iniettato il Botox. Non c’è trasparenza sui rischi che questa neurotossina iniettata in un soggetto sano può causare. Il medico dovrebbe mettere in guardia il proprio paziente sulle controindicazioni, come fa con qualsiasi altro medicinale che somministra.
Acido ialuronico
È un’alternativa che prevede l’uso di una sostanza naturale. La cute, infatti, è fatta anche di questo polisaccaride che, iniettato nel derma, agisce stimolando l’attività delle cellule che riattivandosi producono collagene ed elastina.
Ma attenzione, anche questo rimedio non è esente da controindicazioni, soprattutto quando nei filler vengono aggiunte sostanze plastiche, come i metacrilati: servono per farne durare di più l’effetto distensivo, ma sono difficili da riassorbire per il nostro organismo, che non ha gli enzimi necessari per metabolizzarle. In questo caso il pericolo si chiama granuloma: agglomerati e rigonfiamenti del viso, nocivi oltreché antiestetici.
Acido polilattico
È un “sculptor” che agisce sempre a livello del derma per donare alla pelle tonicità e turgore. Gli avvertimenti sono gli stessi che valgono per l’acido ialuronico: attenzione che la miscela che ci si inetta nella pelle sia “pulita” e non rimaneggiata con sostanze chimiche.
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