di Maurizio Caprino
Nessuno ne parla, ma la Rc auto bolle ancora. Dietro l’apparente calma operosa calata a fine marzo con l’entrata in vigore definitiva del decreto liberalizzazioni (Dl 1/12) di cui si stanno preparando i decreti attuativi, c’è tutto un riflettere su come svoltare davvero. Nell’inserto in edicola oggi col Sole 24 Ore, oltre a qualche indicazione pratica, do conto di tutto questo.
Il punto fondamentale per il sistema è che non si sconfigge il caro-polizze senza abbattere davvero i costi: cercare di imbrigliare i prezzi come previsto da alcune parti del decreto liberalizzazioni (oneri della scatola nera messi a carico delle compagnie e adeguamento solo biennale delle tariffe per chi non causa sinistri) non funziona: prima o poi, se non c’è un risparmio nei costi a monte, il problema torna a scoppiare.
Lo ha dimostrato il blocco annuale dei prezzi che fu imposto nel 2001. Certo, il decreto liberalizzazioni contiene molto altro, comprese misure taglia-costi. Ma non bastano: ci vuole altro. E qui viene chiamata pesantemente in causa l’Antitrust. Anche dall’Isvap, che in questi mesi si sta dimostrando piuttosto aggressivo.
Infatti, per tagliare i costi nel sistema del risarcimento diretto è necessario che ogni compagnia sappia quanto l’altra ha pagato per risarcire chi è stato danneggiato da un suo cliente. Sei anni fa, l’Antitrust aveva voluto che queste informazioni fossero coperte da un velo, per evitare scambi d’informazioni che possono favorire collusioni tra le imprese.
Così è stato messo in piedi un sistema a forfait … (segue) …
viaStrade sicure – Rc auto da cambiare, Isvap “contro” Antitrust.