Aldilà delle dichiarazioni delle compagnie sulle vendite, c’è una cosa che dà l’esatta misura del successo dei maxi sconti sui carburanti nel weekend: il fatto di attirare anche gente che col self service proprio non ha nulla a che vedere. Gente impacciata, che nel migliore dei casi perde tempo facendo allungare le code (che quindi non sono dovute solo alla grande affluenza).
Quando va male, mettono i soldi e non riescono a selezionare la colonnina giusta, restando senza rifornimento; poi iniziano la caccia allo scontrino che consente quantomeno di presentarsi l’indomani dal gestore a reclamare un rimborso per il combustibile pagato e non erogato.
Ma c’è anche di peggio, come ho visto l’altra sera a Pinerolo (Torino): ci si rende conto di aver sbagliato colonnina e ci si precipita a spostare l’auto vicino a quella giusta, ma dimenticandosi di aver già messo la pistola nel bocchettone.
Risultato: la pistola strappata dal tubo vola per aria, il bocchettone dell’auto si rompe. Un bel danno e il rischio che qualcuno si faccia male (i rischi d’incendio, invece, sono minimi perché l’impianto è a prova di perdite).
Tutte queste cose dimostrano la tesi delle compagnie petrolifere: in Italia il self service è ancora poco diffuso perché la gente preferisce farsi servire. Ma ora i prezzi alle stelle e i maxi sconti del weekend sono l’occasione giusta per cambiare abitudini.
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Pur senza arrivare allo strappo del bocchettone, io stesso non sono pratico del rifornimento con il self pagato con il bancomat, dato che non lo faccio mai, ragion per cui preferisco andare alla Esso, impianto aperto e prezzo da Iperself, dove faccio il pieno e poi me ne vado alla cassa a pagare.
La rpima volta che mi sono trovato all’Iperself Eni che ha preso il posto del vecchio distributore (servito) Tamoil, mi sono trovato in momentanea difficoltà, ma va da sè che la volta successiva sapevo cosa fare e via andare. Vero anche che lì non è possibile usare il bancomat, ma solo i contanti.
Così come è vero che molti impianti hanno macchinette poste sotto il sole, non vedi il display e le istruzioni sono spesso carenti cioè si dà tutto per scontato.
Aldilà = oltretomba
Al di là = oltre
🙂
I distributori di carburante dove mi servo quasi esclusivamente sono l’Eni vicino l’ufficio, a Roma, e un grossa stazione di servizio sulla Statale Pontina all’altezza di Aprilia dove mi ci fermo quando scendo giù al mare.
Entrambi sono presidiati, poiché propongono tutt’e tre le soluzioni di erogazione: servito, Fai da Te e Iperself.
Ciò permette di evitare situazioni problematiche essendo presenti e pronti a intervenire i gestori, almeno nelle ore di regolare apertura di giorno, e fa stare più tranquilli nel caso si verificassero inconvenienti.
L’area di servizio sulla Pontina ha molte colonne di distribuzione numerate e le casse all’interno del “punto shop”, dove bisogna recarsi prima nel caso si voglia fare il pieno per farsi abilitare tale modalità, non prevista in automatico.
Cosa che non dispiace, questo far più volte capolino alle casse, giacché una delle due cassiere è davvero una presenza gradevolissima, ovvero essendo detto da me Pao può ben immaginarsela come se la trovasse di fronte.
Se qualche volta, scendendo al mare, mi capita di saltare l’appuntamento con l’area di servizio di Aprilia (e, conseguentemente, con la cassiera… Peccato), mi fermo a un altro Eni, più piccolo, sula via Appia tra Pontinia e Terracina dove vigono, per così dire, “regole da paese”: al Fai da Te ti servono gli stessi gestori, come fosse un servito, pur costando come un Fai da Te con tanto di punti sulla carta… Comodo.
Comunque: hanno sicuramente ragione Maurizio Caprino e Pao.
Credo sia soprattutto questione di abituarsi a comportamenti diversi e di prendere confidenza con sistemi ancora poco utilizzati.