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Ecocontributo Ecopneus: è già diminuito due volte

Ogni tanto una buona notizia. Abituati come siamo a veder introdurre balzelli e tasse varie sul mondo dell’auto (senza che poi vengano mai eliminati o ridotti, vedi accise storiche sulla benzina) non ci sembra vero di poter dare una notizia del genere: l’ecocontributo relativo allo smaltimento dei pneumatici fuori uso, introdotto il 7 settembre 2011, è diminiuito.

Almeno quello relativo agli pneumatici delle aziende aderenti ad Ecopneus, la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU), creata dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia in base all’art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006 (Ecopneus rappresenta l’80% del mercato del ricambio).

L’ecocontributo è già diminuito due volte da quando il sistema di recupero di Ecopneus è nato e, a quanto pare, ciò sarà una consuetudine. Infatti, qualora il prezzo di vendita della materia prima seconda ricavata come granulo e polverino dallo smalitimento dei PFU diventerà talmente elevato da coprire tutti i costi di gestione del recupero (raccolta, trasporto, stoccaggio e frantumazione) non vi sarà più la necessità di dover richiedere un contributo al consumatore.

La riduzione del contributo è ancora piuttosto bassa (siamo nell’ordine dei 20 centesimi per gli pneumatici vettura, ma si arriva sino ai 22 euro per gli pneumatici dei mezzi pesanti) pertanto c’è il rischio che i gommisti vi facciano pagare il vecchio contributo. Fate quindi attenzione al costo riportato obbligatoriamente in fattura.

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