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In vacanza con il cane (ed il gatto): qualche consiglio

La relazione con l’animale è importante per le persone: perché interromperla per le ferie?

Ma la prima vacanza va preparata. E non solo pianificandone gli aspetti logistici: anche il cane deve essere preparato ad affrontare la situazione.

Inutile (e impossibile) pretendere che non abbai a chi passa nel corridoio dell’hotel, stia buono sotto il tavolo del ristorante o non mostri i denti a un suo simile, se a casa abbaia ai passanti, sta solo e non ha occasioni per socializzare con cani e umani.

Regole tassative e rischi: vediamoli

Cani e gatti soffrono il caldo, perciò “non lasciamoli mai nella macchina ferma: neppure all’ombra, neppure coi finestrini aperti o l’aria condizionata accesa. Pochi minuti possono essere fatali”, avverte Roberto Marchesini, medico veterinario per formazione (ma non esercita), etologo e zoantropologo per scelta, scrittore e fondatore della scuola di interazione uomo-animale.

Bere è più importante che mangiare. Fuori casa, anche per un’escursione o una lunga passeggiata, non devono mai mancare ciotola e bottiglia del­l’acqua.

Prima della partenza cibo no (per evitare nausea e vomito), acqua sì. E per lunghi spostamenti si mettano in conto soste frequenti.

Il viaggio è sempre uno stress. Il gatto si agita se vede movimento: in viaggio starà più fresco e tranquillo nel trasportino coperto da un telo bianco e leggero. Se non basta, il veterinario potrà prescrivere un blando sedativo. Il cane si sentirà a casa con un oggetto familiare, un gioco, la sua coperta, la brandina.

Anche i cani si scottano al sole, specie quelli con poco pelo o pelo raso. Il momento giusto per le passeggiate o la corsa in spiaggia è la mattina presto e la sera.

I Labrador e altri cani hanno bisogno di stare in acqua: facciamogli fare il bagno nel fiume, in mare o nella piscinetta. Il caldo si combatte anche mangiando (meno). Chiediamo al veterinario se serve una dieta estiva, meno proteica.

In genere il libretto sanitario o altri certificati non sono richiesti (se non dalle compagnie di trasporto), ma portarli può essere utile.

E se invece Fido (o Micio) va in pensione? Non è un problema, se la struttura è ben organizzata e ben gestita, e il cane ha tempo e modo di prendere confidenza con gli operatori e gli ospiti. Basta qualche visita “preventiva”, anche di mezza giornata: quando lo lasceremo, l’ambiente gli sarà familiare. La pensione ideale? è vicina alla località dove soggiorna la famiglia. Che potrà passare un po’ di tempo con lui, ogni giorno. E la vacanza sarà felice per tutti.

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Questa voce è stata pubblicata il 18 luglio 2012 da in Animali, natura & via dicendo..., Leggo & Pubblico, Persone & Società, Turismo con tag , , , , , , .