Ho visto la foto che trovate qui sotto sulla bacheca di un amico che a sua volta l’aveva tratta da QUI
Ho integrato il testo che accompagnava la foto con alcune informazioni (indicate fra parentesi) che ho trovato su Wikipedia.
Se un gesto vale una vita allora questo gesto ne vale migliaia. Perché nessuno ricorderà mai i nomi di tutte le mani tese quando in mezzo a loro ci sono due braccia conserte. Quelle di August Landmesser (1910-1944 ?)

(Si ritiene che si tratti di Landmesser. Questa fotografia fu ritrovata solamente nel 1991, esposta al centro di documentazione “Topografia del terrore” presso il vecchio quartier generale della Gestapo a Berlino, fu pubblicata dal quotidiano Die Zeit. In quello scatto Irene, la figlia più piccola di August e Ingrid, quella più grande, credettero di riconoscere il loro padre nel suo significativo gesto di protesta. )
Germania Nazista. 13 Giugno 1936, Cantieri navali di Amburgo. Il Fuhrer assiste al varo di una nuova nave. August Landmesser lavora come operaio, con la tessera del partito Nazista in tasca. Il Nazismo ha ormai il potere assoluto e senza tessera sarebbe impossibile anche solo sperare di lavorare.
Da qualche giorno gli hanno comunicato che a causa delle nuove leggi razziali il suo matrimonio con una donna ebrea è nullo, che le due figlie non potranno mai portare il suo cognome, che è accusato di ave “disonorato la razza” e che sarà processato. Non c’è appello ne possibilità di far valere le sue ragioni.
(August Landmesser si era sposato nel 1935 con Irma Eckler, che era nata nel 1913, ma il suo matrimonio a causa dell’entrata in vigore delle leggi razziali di Norimberga nell’agosto del 1935 non fu riconosciuto dall’ufficio del registro del comune di Amburgo e inoltre alle stesse figlie, Ingrid nata il 29 ottobre del 1935 e Irene nata il 6 agosto del 1937, non fu riconosciuto il cognome paterno ma quello della madre.)
Da una parte c’è lui, un operaio tedesco armato solo di forza di volontà e di braccia, dall’altra ci sono l’ideologia, la difesa della razza, la pretesa superiorità di un popolo, un ipotetico e folle onore da tutelare ad ogni costo.
(Irma Eckler fu arrestata nel 1938 dalla Gestapo e detenuta dapprima nel campo di concentramento di Fuhlsbüttel ad Amburgo e successivamente trasferita nei campi femminili di Oranienburg e Ravensbrück. Irma Eckler si suppone sia deceduta il 28 aprile del 1942 nell’istituto sanitario di Bernburg dove i medici nazisti praticavano l’eutanasia sui malati mentali. Le figlie Ingrid e Irene, furono separate; Ingrid fu affidata alla nonna paterna mentre Irene fu condotta dapprima in un orfanatrofio poi assegnata a dei parenti. Il 20 dicembre 1949 la corte distrettuale di Amburgo-Altona dichiarò Irma Eckler morta, indicando il giorno 28 Aprile 1942 come la data più probabile del suo assassinio mentre, sempre nello stesso anno, il tribunale distrettuale di Rostock dichiarò morto August Landmesser alla data del 1º agosto 1949. Nell’autunno del 1951 il municipio di Amburgo riconobbe ufficialmente il matrimonio tra August Landmesser e Irma Eckler e, inoltre, le figlie Ingrid e Irene, sopravvissute alla guerra, ricevettero il cognome del padre.)
Così decide di strappare la tessera del partito e di usare l’unica arma che ha, le sue braccia, per manifestare il dissenso. E si schiera, da solo, contro la più micidiale e spietata macchina da guerra che l’umanità abbia mai conosciuto. Solo.
Ed approfitta di quel varo del 13 Giugno per far vedere allo stesso Fuhrer che lui, almeno lui, non è d’accordo. E ci riesce. L’unico a non tendere la mano in mezzo a centinaia di altri. Un gesto apparentemente insignificante che però viene notato e, grazie a dio, fotografato.
Il gesto è piccolo ma troppo forte anche per la dittatura più feroce. Troppo rischioso lasciare che anche un uomo soltanto si permetta di non essere d’accordo. Da quel gesto in poi, come aveva immaginato, la sua vita subirà una tragica spirale di conseguenze. Licenziato, ridotto sul lastrico, processato, incarcerato per due lunghi periodi di rieducazione, che però non arriverà mai.
Quando viene scarcerato è solo per essere mandato a combattere forzatamente come ultima risorsa umana disponibile, poco prima del crollo del Nazismo. E infine ucciso e sepolto insieme ad altre migliaia di soldati improvvisati e sconosciuti.
(August Landmesser fu scarcerato il 19 gennaio 1941 e assegnato ai lavori forzati presso la società Püst. Questa compagnia era una branca della Heinkel-Werke sita a Seebad Warnemünde. Nel febbraio 1944 a causa della penuria di uomini abili alle armi, Landmesser, nonostante i suoi precedenti penali, fu arruolato nella Wehrmacht e assegnato ad un battaglione di disciplina, il 19º Battaglione penale di fanteria della famigerata Strafdivision 999, ove fu dichiarato disperso in combattimento nel corso di una missione operativa a Stagno in Croazia.)
Se non ci fosse stata questa foto sarebbe rimasto senza memoria e senza giustizia. Senza quel gesto sarebbe stata solo un’altra mano tesa fra le altre.
Il suo essere in disaccordo lo ha reso l’unico, in quel momento, degno di chiamarsi Uomo.