Chi mi conosce non si stupirà se vi dico che ho subito verificato la possibilità di acquistare Bogobrush in Italia, non fosse altro che per fare una prova pratica; il prezzo non è poco, 10 €, ma le buone idee devo essere premiate, quando possibile, tuttavia se ne acquisti uno te ne danno un altro in omaggio e quindi i costi si riducono, anche se resta una notevole differenza rispetto allo spazzolino usa e getta che comprate al supermercato.
C’è da dire che trovo una forzatura definirlo completamente biodegradabile, visto che le setole in nylon impiegano 30-40 anni per smaltirsi.
Questo è l’articolo che ho letto su Rinnovabili.it:
Un po’ di bambù e del nylon naturale per ottenere un prodotto al 100% biodegradabile. È la ricetta che hanno seguito due fratelli del North Dakota, Heather and John McDougall, per mettere a punto il primo spazzolino della storia “capace di prendersi veramente cura di noi” (questo il claim con cui è stato lanciato).
Bogobrush è infatti un prodotto assolutamente innovativo e di sicuro rappresenta una scelta migliore rispetto ai comuni spazzolini di plastica che ogni anno vanno a finire nelle nostre pattumiere. In un mix equilibrato tra funzionalità e design, lo spazzolino è composto da un corpo centrale, direttamente scolpito dal bambù, e da setole in nylon che, se è vero che per smaltirsi hanno bisogno di circa 30-40 anni, sono presentate anch’esse come biodegradabili.
Piacevole da usare, assicurano gli “inventori”, una volta consumato Bogobrush può essere tranquillamente seppellito in giardino alleggerendo l’attività delle discariche, di norma una tomba più longeva per i rifiuti a causa della poca quantità di luce, aria e umidità.
Disponibile on line al prezzo di 10 dollari, con Bogobrush i denti ci si lavano in coppia: per ogni spazzolino acquistato, ne arriva un altro in omaggio!
Per quel che mi riguarda cerco di fare la mia parte utilizzando lo spazzolino con testina intercambiabile che acquisto da Naturasì (ma lo trovi anche online da Comprotuttobio), con setole naturali Sensitive in nylon; c’è anche la testina Nature , ma non mi sono trovato bene. Quale nota a margine, per la Nature, il fatto che il cinghiale non viene ferito nel processo, ma viene tosato come avviene per la pecora.