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Lesioni, crolli e umidità: un report sulle scuole italiane

Presentato il “XI Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola” realizzato da Cittadinanzattiva sullo stato dell’ edilizia scolastica del nostro Paese.

Lesioni strutturali in una scuola su sette, distacchi di intonaco in una su cinque e, nel corso dell’ultimo anno scolastico, ben 29 casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di diversa entità.

Migliorano i dati sul possesso delle certificazioni, peggiora invece lo stato di manutenzione delle scuole che nel 39% dei casi è del tutto inadeguato, così come la qualità di vita all’interno delle aule che, in un caso su cinque, presentano segni di muffe, infiltrazioni e umidità.

Sono queste le parole di sintesi impiegate da Cittadinanzattiva per riassumere i risultati, tutt’altro che incoraggianti, dello stato dell’edilizia scolastica italiana.

Ad aggravare la situazione si aggiunge la questione finanziaria che, sottolinea Cittadinanzattiva nel suo Rapporto, “in buona parte è tenuta in piedi dalle famiglie che, solo nell’ultimo anno scolastico, hanno versato circa 390 mln di euro, sotto forma di contributo volontario o donazione di materiali e beni”.

Come se non bastasse si aggiunge anche la questione barriere architettoniche, tutt’altro che superate per gran parte delle scuole, dove l’accessibilità si ferma solo all’ingresso.

L’Indagine ha interessato 165 scuole di 18 regioni, tutte ad eccezione di Valle D’Aosta e Liguria, ed è stata condotta da 155 cittadini monitori attraverso 446 indicatori.

Nonostante le lesioni e l’inadeguatezza delle strutture, il 39% delle scuole presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato, causato anche dall’inefficienza degli enti responsabili della manutenzione, ai quali gli istituti scolastici si rivolgono.

Gli interventi di tipo strutturale, che richiedono più soldi e tempo, sono stati richiesti nel 34% delle scuole, ma solo in un caso su quattro l’ente proprietario è intervenuto tempestivamente e nel 14% dei casi l’intervento non è mai arrivato.

Oltre la metà dell’intero parco edifici dell’ edilizia scolastica italiana non possiede il certificato di agibilità statica (56%) e solo il 38% possiede quello di agibilità igienico sanitaria e il 37% quello di prevenzione incendi, nonostante il 67% degli edifici scolastici monitorati si trova in zone ad alto rischio sismico, il 12% in zone a rischio idrogeologico.

Un’aula su quattro presenta segni di fatiscenza come muffe, umidità, infiltrazioni d’acqua, condizioni  che, oltre a danneggiare le strutture, arrecano un danno non indifferente ala salute degli alunni. Un problema ulteriormente aggravato dal fatto che per il 51% delle strutture la temperatura e l’aereazione sono inadagute, a causa della mancanza di tapparelle o addirittura di finestre rotte.

Ciascuna delle 165 scuole è stata sottoposta a severi criteri d’indagine, confrontandosi su 446 indicatori differenti indispensabili per l’edilizia scolastica.

Il miglior punteggio in graduatoria nella classifica finale di Cittadinanzattiva è stato ottenuto a pari merito con un punteggio di 94/100, dal Liceo Classico Socrate di Bari e la Scuola dell’Infanzia Don Bronzini di S. Lorenzo in Banale (Trento).

Chiudono la classifica con punteggio insufficiente due scuole di Roma, la Secondaria dell’Istituto comprensivo Piazza Sauli ex Vivaldi e l’Istituto comprensivo Borgoncini Duca – plesso Manetti, con un punteggio di 58/100 e il Liceo Scientifico di Manciano (Grosseto) con 59/100.

Fonte: Rinnovabili.it

Un commento su “Lesioni, crolli e umidità: un report sulle scuole italiane

  1. Centrifuga
    6 dicembre 2013
    Avatar di Centrifuga

    E’ una vergogna. Dovremmo puntare di più su un settore che si impegna giorno dopo giorno a formare i giovani che in futuro saranno la spina dorsale del Paese.
    Sara

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