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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Se il distributore è bello vende tanto. Anche se ha prezzi più alti

In una società che si basa sull’Apparire più che sull’Essere che ti aspetti? 😉

Vero è che basarsi sull’estetica del distributore piuttosto che sul prezzo è da fessi, tuttavia chi è causa del suo male pianga se stesso.

Ritengo tuttavia che ci siano anche automobilisti che badano al concreto;  per quel che mi riguarda sono riuscito finalmente a trovare un distributore che sposa un prezzo basso ad una notevole praticità d’uso, cosa questa che si è confermata in occasione della recente promozione Q8-Esselunga. Gli altri distributori erano imballati al limite della rissa e qui tutto filava liscio…

° ° °

di Maurizio Caprino

Siamo proprio sicuri che oggi col caro-benzina chi deve fare rifornimento guardi solo e ferocemente al prezzo?

Certo, il proliferare delle pompe indipendenti (bianche o della grande distribuzione) e l’enorme successo dello scontone Eni dell’estate 2012 dimostrano che il prezzo è tutto. Ma con un limite: l’aspetto esteriore dell’impianto.

In un convegno recente a Roma è stato citato il caso di via del Foro Italico. Il distributore con l’insegna TE è vecchio e da anche un’idea di maggior trascuratezza; in compenso vende la benzina a sei centesimi/litro meno della vicina e luccicante Eni. Dove credete che ci sia la fila? All’Eni.

Forse perché siamo abituati a considerare i nuovi impianti come quelli più grandi e attrezzati, che per questo hanno in mano più armi per battere la concorrenza. Forse c’è anche il piacere di servirsi in un impianto più esteticamente gradevole e pulito (almeno a sensazione).

Vedremo poi se, oltre all’estetica, potranno avere un ruolo anche le campagne-fedeltà: bollini, gadget eccetera. Di sicuro le compagnie petrolifere, dopo essersi scannate con gli sconti l’anno scorso, stanno tornando a puntare su queste campagne.

Un tentativo disperato di distogliere l’attenzione dal prezzo o una consapevolezza che ancora molti guardano ai gadget nonostante la crisi?