Dal mese di novembre chi si reca in una qualsiasi delle 141 stazioni ecologiche di Hera in Emilia-Romagna e conferisce una vecchia batteria dell’automobile, riceverà in omaggio una confezione con 4 pile ricaricabili di ultima generazione.
L’iniziativa è promossa da Hera, in collaborazione con i Consorzi Ecolight e Remedia, con una valenza, in primo luogo, ambientale. Questo tipo di rifiuto, se smaltito in modo improprio, ha infatti un alto potere inquinante. Per questo deve essere smaltito correttamente attraverso la consegna alla stazione ecologica.
L’iniziativa vede il contributo dei Consorzi Ecolight e Remedia. Oltre a promuovere pratiche corrette di raccolta differenziata e recupero dei rifiuti, va nella direzione di contribuire a ridurre, attraverso l’utilizzo di pile ricaricabili, la produzione di rifiuti, in questo caso pericolosi. Intende inoltre anche essere un’occasione per fare ulteriormente conoscere le stazioni ecologiche presenti sul territorio gestito dall’azienda e incentivarne l’utilizzo.
Per partecipare basta quindi portare una batteria non più utilizzabile alla stazione ecologica, dove l’operatore consegnerà in cambio (fino ad esaurimento scorte) una confezione di 4 pile ricaricabili e un segnalibro come promemoria per fare bene la raccolta differenziata.
Andando su www.ilrifiutologo.it e cliccando su “stazioni ecologiche” è possibile individuare quella più vicina.
Spesso, per un’operazione semplice come la sostituzione della batteria, il proprietario interviene direttamente senza rivolgersi a officine specializzate. Ma, analogamente all’autoriparatore, anche chi procede in proprio deve farsi carico del corretto smaltimento della vecchia batteria.
Come? Consegnandola alla stazione ecologica. In questo modo si consente di recuperare il piombo e avviarlo a riutilizzo.
Abbandonate per le strade, oppure vicino o all’interno dei cassonetti, dimenticate in garage, le batterie al piombo, di auto e motoveicoli, devono essere, quindi, raccolte in modo differenziato rispetto ai normali rifiuti in quanto pericolosi e inquinanti per il loro contenuto di piombo e di acido solforico, un liquido molto aggressivo.
Una volta raccolte alle stazioni ecologiche, le batterie sono inviate agli impianti di recupero, nei quali i componenti in plastica vengono separati dalle parti metalliche e riciclati: la soluzione acquosa di acido solforico in esse contenute viene invece inviata all’impianto di neutralizzazione.
Il piombo ottenuto dal processo di riciclaggio, attraverso diverse fasi di riduzione e raffinazione, ha gli stessi utilizzi del piombo ottenuto dal minerale in quanto ha le stesse caratteristiche fisico-chimiche, è riutilizzabile all’infinito e viene adoperato per la produzione di nuovi accumulatori, per il rivestimento di cavi elettrici, per i comparti industriali della lavorazione della ceramica, dell’edilizia e della chimica.
Per produrre un Kg di piombo, lavorando quello delle batterie esauste, occorre poco più di un terzo dell’energia che ci vuole per lavorare il minerale estratto dalla terra
Fonte: Rinnovabili.it