in sintesi un articolo che leggo su SicurAuto
Ogni giorno, addirittura 60.000 frontalieri italiani varcano il confine svizzero in auto.
Perché in Italia si vive lo psicodramma della mancanza di lavoro (la vera piaga sociale), e molti connazionali sono costretti a cercare occupazione in Svizzera.
Ma per loro si annunciano tempi duri: c’è chi vuole eliminare code e ingorghi di macchine in Canton Ticino.
Spingendo i frontalieri a utilizzare mezzi alternativi all’auto: il treno. Oppure perfino le proprie gambe. Così la pensa il consigliere di Stato del Canton Ticino, Claudio Zali.
Sono in arrivo controlli a tappeto in tutti i posteggi tra Chiasso e Bellinzona, oltre alla minaccia neppure tanto velata di chiudere tutte le aree di sosta abusive che solitamente coincidono con la presenza di zone industriali dove sono impiegati i frontalieri.
Il fatto è che il “clima”, per i frontalieri, non è dei migliori. La Confederazione s’è appena espressa nel referendum contro l’immigrazione di massa: gli svizzeri vogliono porre un freno agli italiani che vanno a lavorare in Svizzera.
È passata l’iniziativa contro la libera circolazione con l’Unione europea. Si è trattato di una battaglia all’ultimo voto, il risultato finale è un 50,3% di sì ed un 49,7% di no.