tratto da un articolo di Maurizio Caprino – Visto che si parla di Bollo, consiglio la visione di questa puntata di Mi Manda Rai 3 , perchè così come è vero che c’è evasione, è anche vero che ci sono Regioni che chiedono il pagamento del bollo di auto rottamate, incendiate, ecc. nonostante il cittadino abbia la documentazione a supporto di quel che dichiara.
* * *
Abbiamo cambiato il Codice della strada una novantina di volte, in 21 anni. Alcuni punti anche più volte e non stupisce che spesso riguardassero aspetti dove c’entrano molto la grancassa mediatica, il marketing della politica e gli interessi – spesso legittimi – delle lobby.
Ma poi si scopre che altri punti marciscono irrisolti senza che nessuno pensi almeno di aggiornarli. Una realtà che la denuncia fatta dall’Aci su Quattroruote di aprile ci ha sbattuto in faccia.
Sul bollo auto, le Regioni vengono accusate di inerzia nel combattere un’evasione da 850 milioni (ma è sicuro che la stima non consideri pure le cartelle pazze, che continuano a colpire come quest’anno è accaduto soprattutto in Molise?).
A volte è vero: l’interesse di certi ambienti della politica e della burocrazia sta solo nel moltiplicare i centri di potere e di spesa.
Ma la denuncia di Aci e Quattroruote tocca pure il mancato uso della radiazione d’ufficio, il meccanismo previsto dall’articolo 96 del Codice della strada secondo cui chi non paga per tre anni di seguito si vede radiare il veicolo dal Pra se non si mette in regola subito. Peccato che l’articolo 96 sia fermo al 1992, quando è stato scritto.
Quindi dà il potere di chiedere la radiazione d’ufficio solo all’Aci, che all’epoca gestiva il bollo. Dal 1999 la corsa al federalismo fiscale ha fatto entrare in scena le Regioni, che nulla c’entrano con l’articolo 96. A meno che un’anima pia in Parlamento si ricordi che la norma va aggiornata.
In vent’anni, le occasioni non sono mancate.