Scrive Poppea che mi ha segnalato la notizia: “conosco questa famiglia e guarda che le stanno combinando solo perchè sono persone corrette e denunciano i misfatti. Condividi per favore?”
Chiedo anche a voi di condividere, per sostenere chi rischia in prima persona nel tentativo di cambiare le cose in meglio per tutti.
Mi spiace per i più sensibili, ma la foto del cane è necessaria per ribadire i fatti.
Tolfa (Roma)- David Vannicola. Questo è il nome del giovane artigiano che svolge la propria attività nel centro del paese arrampicato sulle colline che dominano la Città di Traiano.
Difficile non conoscerlo e non essere entrati nel suo negozio dove il profumo della pelle conciata inebria l’olfatto e il cervello. Lavora la pelle. La trasforma nelle famose borse di Tolfa, in cosciali, scarpe, portafogli, cinte e in qualsiasi altra forma che la mente possa pensare.
Vive di un lavoro duro. Il marchio aiuta ma la distanza dal turismo di massa pesa. Parecchio. Ha una giovane moglie che allena giovani cavalli purosangue. Una bambina piccola e una fattoria dove vive con animali da cortile e allevamento. Cani, tanti cani. Sono la sua passione.
Adesso sta crescendo un vitello che presto sarà una bella mucca ma è come se fosse uno di casa. Quando ci sono i temporali o i rumori sono strani comincia a piangere e chiedere aiuto.
Lui, David, non si perde d’animo; la raggiunge, la coccola e la fa addormentare. Questa che sembra l’inizio di una bella storia d’amore e di natura è invece un incubo per David e la sua famiglia.
A qualcuno non piace il suo impegno sociale. Le denunce su fatti e accadimenti anche di cronache recenti. Non piace a qualcuno il suo attivismo sui social network e quello che ritengono uno sputtanamento.
E’ una persona alla quale qualcuno ha cercato e cerca di mettere un bavaglio.
Intimidazioni di ogni genere che hanno origini lontane. Un cane tanto amato e morto avvelenato. A nulla sono valsi i tentativi del veterinario di salvarlo. I reni hanno subito danni irreversibili e la morte è giunta inesorabile.
Poi gli spari. Qualcuno con la complicità della notte e conoscendo bene la zona isolata nella quale vive la famiglia Vannicola ha pensato bene di spaventare chiunque si trovasse all’interno della fattoria in quel momento.
Lo scoppio di due colpi di arma da fuoco, presumibilmente un fucile da caccia e poi via nell’oscurità delle colline tolfetane.
Non basta. Alcune sue amicizie e rapporti proprio non vanno giù a qualcuno ed ecco che gli attacchi continuano…
continua la lettura qui: Tolfa, qualcuno vuol far tacere il “grillo”
Che persone di m**** che son gli italiani…. mi vergogno sempre più spesso dei miei connazionali.