Un paio di giorni dopo il terremoto nel Centro-Italia ho buttato lì agli amici l’invito a partecipare ad una raccolta fondi, così come successo in altre occasioni.
Considerando i tempi grami che molti stanno vivendo, la risposta è stata, come sempre mi vien da dire, positiva.
In ogni caso tante briciole messe insieme fanno una pagnotta 😉 . Grazie a tutti
Il tuo aiuto è fondamentale
Nota bene > Io ho fatto la donazione tramite l’Associazione Nazionale Alpini, organizzazione della quale mi fido, tuttavia ognuno si rivolga a chi vuole, tenendo presente però i consigli (tratti da Altroconsumo) indicati qua sotto.
Queste disgrazie purtroppo attirano come mosche i soliti truffatori che speculano sulla disperazione altrui.
Indirizziamo la solidarietà nel giusto modo
Diffida di raccoglitori di fondi improvvisati, che si presentano di persona, se non puoi accertarne con sicurezza l’appartenenza a un’organizzazione che conoscete: piuttosto, fatti dare il nome della sede o il sito e recati di persona o fai una donazione online.
Potrebbero esserti inviate email truffaldine, che contengono link “per donare aiuti ai terremotati”.
Non è mai prudente cliccare sul link contenuto nella email, meglio andare di persona sul sito, digitando direttamente l’indirizzo o cercando con Google il nome dell’associazione, e non attraverso il link della email.
Prima di fare una donazione online con carta di credito, accertatevi che la pagina del sito dove dovete inserire i dati abbia nell’indirizzo la sigla iniziale https e il simbolo del lucchetto chiuso (significa che le transazioni di denaro sono sicure).
Prevedibilmente, sono già nati su Facebook gruppi di solidarietà per le vittime. Noi vi invitiamo ad essere cauti nell’aderire a gruppi di questo genere: le finalità di chi li crea sono ignote e non facilmente controllabili, l’utilità dubbia.
È già successo, nel recente passato, che a gruppi analoghi, nati come “solidarietà per le vittime” sia poi stato cambiato il nome, diventando gruppi di sostegno a tutt’altro (cosa che è possibile fare senza nemmeno chiedere l’assenso agli aderenti al gruppo).