Pierre Boileau e Thomas Narcejac si incontrano alla fine degli anni Quaranta e prendono quasi immediatamente la decisione che farà di loro una delle coppie più famose della letteratura francese, e non solo: quella di realizzare “qualcosa di radicalmente nuovo”, inserendo “nel genere poliziesco i temi di quello fantastico”.
Nei Diabolici compaiono alcuni dei Leitmotiv della loro sterminata, formidabile produzione: l’ambientazione provinciale e piccolo-borghese, il realismo psicologico, la suspense – e soprattutto l’inversione dei ruoli: in un’autentica spirale di angoscia, l’assassino si trasforma in una vittima braccata dalla defunta.
