
Berlino, 1930. La star del grande schermo Betty Winter muore durante le riprese del suo primo film sonoro: un riflettore cade e la colpisce in pieno.
È stato davvero un incidente?
Il commissario Gereon Rath, ormai passato alla Omicidi, inizia a indagare nel milieu cinematografico, dove l’imminente boom del sonoro rischia di lasciare molti a bocca asciutta. L’ombroso commissario, perseguitato dai propri demoni e rincorso dai superiori, impara in fretta a conoscere i lati oscuri del glamour, e la sua pista solitaria lo porta nel quartiere cinese di Berlino, nei bassifondi della malavita e nei locali libertini in cui perfetti sconosciuti si scambiano biglietti con la posta pneumatica.
Dopo i funerali del nazionalista Horst Wessel, trasformatisi in una battaglia di strada fra nazisti e comunisti, si riaccendono le tensioni sociali, e Rath viene riafferrato anche da quelle familiari e private. Poi viene trovata morta una seconda attrice. Senza corde vocali. E una terza scompare…
Opinione personale: Dello stesso autore ho letto Ombre su Berlino ed anche in questo caso devo segnalare troppi refusi ed un pessima formattazione del testo.
Per quanto riguarda il libro in sè, sebbene sia abbastanza lungo per uno che riesce a leggere 20/30 minuti prima di dormire, resta coinvolgente e piacevole; la parte gialla tiene bene sulla distanza, nonostante Gedeon abbia comportamenti che rasentano il masochismo professionale e che spesso lo spingono verso i margini dell’indagine, cosa questa che non lo “tocca” minimamente.
Una certa indipendenza dai pioteri forti, dalla politica, dal cercare di chiudere in fretta (e male) le indagini, gli fa onore, ma spesso si muove con la leggerezza di un elefante in un negozio di cristalli.
Per quel che mi riguarda nella mia classifica personale guadagna un Ottimo (5* su Kobo) ed ho già in lista i romanzi successivi.