1986, Normandia. Sandrine Vaudrier, una giovane giornalista, apprende che la nonna materna Suzie, che non ha mai conosciuto, è morta e le ha lasciato in eredità tutti i suoi averi. Deve quindi svuotare la sua casa, dove viveva da sola, su un’isoletta poco distante dalla costa atlantica.
Quando arriva sull’isola, grigia e fredda, Sandrine scopre che è abitata soltanto da quattro anziani organizzati quasi in un’autarchia. Tutti descrivono sua nonna come una persona cordiale e affascinante. Tuttavia, l’atmosfera è strana in quel luogo…
In poche ore Sandrine si rende conto che gli abitanti nascondono un segreto. Qualcosa o qualcuno li terrorizza.
Ma allora perché nessuno di loro lascia mai l’isola? Cosa è successo ai bambini della colonia nata dopo la guerra e chiusa nel 1949? Chi era veramente sua nonna?
Sandrine verrà ritrovata pochi giorni dopo mentre vaga su una spiaggia con i vestiti coperti di sangue non suo…
Un thriller psicologico con una trama avvincente e personaggi accattivanti, che esplora la complessità della mente umana e le sue forme di difesa contro il dolore. Una narrazione incalzante fino al colpo di scena finale, inatteso ed esplosivo.
Opinione personale: Sulla trama non dico una parola perchè sarebbe una bastardata, per cui mi limito a poche parole.
Mi è piaciuto perchè mi ha incollato alle pagine ed è ben scritto.
Non mi è piaciuto perchè la trama è troppo complessa e sulla lunga stanca.
D’accordo che una delle regole del giallo o thriller è confondere il lettore, però qui si esagera.
Non lo consiglio, ma neanche lo sconsiglio ovvero può piacere o meno, trovo che sia veramente soggettivo, più di tanti altri libri.
Nella mia classifica personale gli assegno un Medio (3 * sul Kobo).