
E se i nostri adolescenti iniziassero a utilizzare sul loro cellulare un’applicazione segreta, responsabile non solo di un cambiamento caratteriale repentino, ma anche di una spirale di violenza incontrollata?
Inquietante punto di partenza per tesserci attorno un thriller dal ritmo serrato, che mette in discussione il già criticato mondo dei social, con annessi accenni al cyber-bullismo e al temuto body-shaming, responsabili di una pressione quotidiana a cui sono sottoposti i ragazzi di oggi.
Il titolo del romando è Hedonia (da edonismo, la ricerca del piacere), mentre l’autore è il giovane milanese Alberto Vignati. In quest’opera, pubblicata da Mondadori nel giugno 2024, un valore aggiunto è rappresentato dal fatto che l’autore sia anche sceneggiatore. Egli riesce a tenere alto l’interesse del lettore attraverso una prosa semplice ed immediata, di grande impatto, quasi si guardasse un film.
I ragazzini sono influenzabili e l’autore si è avvalso come punto di partenza degli studi di René Girard, classe 1923, antropologo, critico letterario e filosofo francese. Il carattere mimetico del desiderio, elaborato da quest’ultimo, diventa una teoria sulla quale riflettere.
Fondamentali sono le parole dell’autore stesso, che ho letto in un’intervista e mi hanno colpito: “Ma cosa succede quando il nostro desiderio si esaspera, e quel modello diventa un ostacolo da eliminare? Ho cercato così di tenere insieme le esigenze del genere thriller, con le sue svolte di trama, la suspense e la facilità di lettura con domande radicali e potenti.”
Un romanzo consigliato a chi cerca una lettura adrenalinica. Ma al tempo stesso vuole immergersi nel mondo dei giovanissimi, per carpire qualche segreto sul loro modo di vivere. Sulle loro fragilità e il pericolo costante di essere plagiati.
Una prospettiva che fa paura, perché può essere reale. Ma che non dobbiamo in nessun modo ignorare, pena la perdita di un quadro d’insieme della nostra società.