
Il brutto tempo non è certo insolito, nei Cotswolds, ma è una nebbia pressoché impenetrabile quella in cui si trovano Rory e Molly Devere, il nuovo vicario e sua moglie, mentre stanno tornando a casa da una cena nel villaggio di Sumpton Harcourt. Poi, d’un tratto, i fari dell’auto illuminano un corpo appeso a un albero contorto: appartiene a Margaret Darby, un’anziana zitella del posto.
Agatha Raisin si mette subito a indagare, ma a Sumpton Harcourt tutti sono molto riservati e, sebbene si dicano sconvolti per la fine atroce di quella tranquilla signora, non rivelano molto, neppure quando gli omicidi diventano tre.
Agatha comincia a temere per la sua reputazione di detective, e persino per la sua vita, anche perché nel villaggio c’è una congrega di streghe ancora più reticente dai suoi abitanti…
Opinione personale: Non potendo scendere in dettagli sulla parte gialla, per non rovinare la lettura, la cosa migliore è copiare a grandi linee quanto detto per un altro libro.
Agatha Raisin, o la ami o la odi, non ci possono essere vie di mezzo. Ho perso il conto dei ibri letti di questa Serie, per cui è evidente che al netto di tutti i suoi comportamenti deprecabili, anche se talvolta innescati da buone intenzioni (ma non sempre), io amo Agatha.
La dinamica è la solita e talvolta stanca un pò questa ripetitività dei comportamenti amorosi da adolescente di Agatha, ma in questo caso nella mia classifica personale ritorna ad aggiudicarsi un Buono (4* su Kobo).
L’autrice è mancata nel 2019, chissà se aveva previsto un ultimo libro nel quale Agatha fa pace con se stessa e trova finalmente, non la pace dei sensi, 😉 ma una tranquillità amorosa.