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Guida in stato d’ebrezza

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Nota Di Pao: Così come spiega Maurizio Caprino nel post in calce, anch’io temo che sia una lotta assai difficile, ma in ogni caso, per saperne di più sull’iniziativa (lodevole) denominata “Stasera guido io”, clicchi qui:

http://www.fondazioneania.it/index.asp?a=progetti&b=stasera_guido_io#Tanti auguri: sarà durissima. Oggi la Fondazione Ania ha presentato la sua ennesima iniziativa contro la guida in stato di ebbrezza, mettendoci (assieme ad Aci e Diageo) un bel po’ di soldi per offrire ai giovani virtuosi anche corsi di guida che dovrebbero allettare non poco. E da giorni vediamo sui quotidiani una pubblicità con ragazzi stesi su un viadotto, a simboleggiare i morti su strada per l’alcol. Però, ripeto, sarà durissima. E vi spiego perché.

Siamo abituati a guardare ad altri Paesi, specie del Nord, come paradisi in cui – anche per l’uso di alcol più diffuso e radicato che da noi – si è arrivati prima a fare controlli su strada e a imporre il salto culturale del “guidatore designato” (a inizio serata si sceglie chi guida al ritorno e quindi sarà lui a non bere o a bere pochissimo). Una settimana fa ho avuto finalmente modo di leggere l’interessante rapporto 2008 della Dekra sulla sicurezza stradale, scoprendo in molte zone rurali della Germania il guidatore designato c’è solo in teoria: nei fatti pare beva quanto gli altri.

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Questa voce è stata pubblicata il 13 giugno 2009 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Sicurezza stradale con tag , , , , , .