Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

La carta etica del viaggio

Viaggiare vuol dire accettare il confronto e la differenza, essere consapevoli che si è ospiti, che il nostro passaggio lascia tracce e che non possiamo sempre pensare di “dover” insegnare qualcosa agli altri. Ecco come avere la parte migliore delle due dimensioni.

Per impostare un confronto utile ognuna delle parti deve avere un ruolo ben preciso: solo così avremo la parte migliore di tutti e due i mondi, il nostro e il loro.

Il rispetto dell’altro
Avvicinarsi a culture, religioni, tradizioni con l’umiltà di chi vuole conoscere e capire si fa rispettando le regole e le tradizioni del luogo. Piccole cose che richiedono solo un po’ di attenzione:
– L’abbigliamento ci qualifica agli occhi dei nostri ospiti. Un modo di vestire improprio rispetto alle tradizioni del luogo può offendere un popolo, la sua cultura e la sua religione.
– L’approccio fisico. Anche gesti semplici, come dare la mano a una donna, possono costituire offesa o fonte di disagio.
– Rispettare i ritmi di vita del paese.
– Fotografare senza permesso o contro la volontà degli altri è grave e controproducente. Una bella foto nasce dal dialogo e dalla simpatia. Usare i medicinali in maniera impropria può essere causa di gravi squilibri.
– Il turismo sessuale. Punito dalla legge, un comportamento crudele perché basato sullo sfruttamento della miseria di un popolo.

Il rispetto dei parametri di vita
Ogni paese, luogo, popolo vive in una dimensione che gli è propria. Non spetta a noi giudicare o intervenire ma accettare e adeguarsi, partendo dal presupposto che gli stili di vita sono differenti.
Alcune linee guida ci possono aiutare ad affrontare il viaggio nella giusta dimensione:
– Non ostentare  macchine fotografiche e oggetti di valore spesso corrispondono al guadagno di molti mesi di lavoro
– Non regalare denaro, soprattutto ai bambini. Destabilizza non tanto l’economia locale quanto la percezione di un equo rapporto lavoro-denaro. Si può legare il dono alla richiesta di piccoli servizi.
– Si possono fare piccoli regali. E’ preferibile se utili e concordati col capo villaggio.
– Trattare fa parte di molte culture. L’importante è farlo con rispetto e lealtà.
– Evitare l’acquisto di oggetti tradizionali e sacri  se è proibito e impoverisce il patrimonio locale.

Lasciare piccole impronte
Chiunque vada in un altro Paese lascia tracce di sé. L’importante è che siano piccole, capaci di dare qualcosa e non togliere. La sostenibilità non è semplice ambientalismo: è rapporto tra culture e civiltà, incontro di persone e popoli. Salvaguardare l’ambiente è salvaguardare e aiutare quei paesi e popoli; quindi, sostenerli.

Sonia Di Gregorio – http://www.lifegate.it

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 26 giugno 2009 da in Pensieri, parole, idee ed opinioni, Turismo con tag , , , .