Niente di tutto questo, però: quei portali ospiteranno in realtà proprio pannelli a messaggio variabile, accompagnati da telecamere (affinché dalle sale operative si abbia la situazione in tempo reale in tanti punti della rete) e sensori di traffico (più economici rispetto a quelli tradizionali annegati sull’asfalto, perché non richiedono lavori a terra).
D’altra parte, non potevano essere tutti Tutor: questo sistema si può usare in modo esteso solo sulle autostrade e sulle migliori superstrade, perché deve essere montato su tratti dove il limite di velocità non cambia e su moltissime statali sappiamo bene che c’è invece un’altalena di limiti.
Questa è la parte finale di un’operazione che l’Anas ha in corso da qualche anno e che ha già portato alla costruzione di una nuova sala operativa nazionale (sta a Roma, accanto all’autostrada per Fiumicino) e unità locali di gestione.
I risultati si vedono da qualche tempo: i pochi pannelli a messaggio variabile già esistenti hanno cominciato a fornire informazioni puntuali. Persino sorprendenti: l’altro giorno, sulla tangenziale di Bari, presegnalavano anche un ostacolo in carreggiata.
Pensavo a uno scherzo: avevo visto montare quei pannelli quasi vent’anni fa, in occasione dei Mondiali di calcio del ’90, poi li avevo visti sempre spenti e da qualche anno li avevano riaccesi per scrivere le solite raccomandazioni alla prudenza.
Certo, non sempre funziona tutto: giusto stamattina, sempre sulla tangenziale di Bari, c’era una maxi-coda non segnalata. Ma in genere ora va molto meglio. Meglio tardi che mai.