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Autosaloni e mercato in crisi

Alcune osservazioni inviate da Francesco, nostro corrispondente a Roma

In un momento di forte crisi che tocca pesantemente anche le vendite di automobili, capita di veder inaugurare nuovi autosaloni che sembrano quanto meno scelte azzardate. Almeno a occhi inesperti.

La settimana scorsa ho scoperto un autosalone plurimarca (nuovo e usato) appena inaugurato a Roma sul Lungotevere in zona piuttosto centrale. Fra due passi da una storica concessionaria di un noto marchio automobilistico italiano e da un piccolo autosalone che tratta soprattutto usato, ma smista anche automobili km 0 oppure permute provenienti dalle filiali romane di un noto gruppo automobilistico straniero.

Inoltre nel quartiere dove è stato appena aperto questo autosalone si contano già almeno 4 autosaloni plurimarca di cui due specializzati in vetture sportive e di lusso.

Questo nuovo venditore ha in esposizione parecchie auto nuove di tutte le marche…
Occupa un piccolo spazio adiacente alla nuova modernissima concessionaria di un famoso gruppo italiano che produce scooter e motociclette sul Lungotevere (concessionaria con cui non ha niente a che fare commercialmente, a detta dei venditori) con la quale divide una parte degli spazi esterni, mentre al coperto ha solo un ufficio di 50 mq e le auto in esposizione la notte le ricoverano nel garage sottostante.

Piazzano le auto in esposizione all’esterno sulla struttura moderna e avveniristica che fa da tetto-terrazzo al salone principale della concessionaria di moto. Una struttura in acciaio e sanpietrini elaborata a diverse pendenze per cui l’effetto è di automobili che sembrano arrampicate su tetti spioventi e a secondo di come ci si pone ci si viene a trovare con la testa a livello delle ruote, quindi le si osserva dal basso, oppure con i piedi a livello dei finestrini e dunque le si guarda dall’alto.

Stando così, però, le auto sono tutte inclinate, storte: una Audi A3 2.0 cabrio bianca poggiava praticamente tutto il peso sulla sola ruota anteriore sinistra: ho fatto notare al venditore che il peso schiacciava il fantastico pneumatico Bridgestone 225 40 R18 che infatti era completamente a terra, sgonfio e schiacciato a rischio di spaccarsi sulla spalla… Il venditore, un ragazzo alla moda vestito con un giubbino Dainese da motociclista, ha riconosciuto che la cosa era poco consona e mi ha detto che l’avrebbe spostata; infatti da venerdì scorso non è più in quella posizione…

Avevano in esposizione, all’aperto, una Audi A3 cabrio nuova, una BMW 3 coupé nuova, una Dodge Nitro nuova, una Smart nuova e un’altra immatricolata a km 0, una Mini Cooper usata, una Citroën C4 usata… Il venditore mi ha detto che «qualsiasi auto nuova te la troviamo, se ce le chiedono vendiamo anche le Dacia Sandero a 10.000 euro»: ma perché uno dovrebbe comprare l’auto nuova in un posto simile…? Capisco chi vende Ferrari, Porsche e simili fuori dai circuiti ufficiali, che richiedono mesi di attesa, in modo che, allora, un acquirente interessato può cogliere la possibilità al volo…

Ma qui non c’è nessuna logica di collegamento: marchi che nulla hanno a che fare tra loro, target diversi… Saranno sicuramente di importazione, ma possono essere convenienti sia per chi vende quanto per chi compra? Che speranze possono avere di reggere sul mercato in un periodo in cui si vende grazie agli incentivi statali? Ci sarà qualcosa di strano?