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Stop al teflon per le padelle antiaderenti…dal 2015

Articolo aggiornato dopo la pubblicazione

In Francia il  Réseau Environnement Santé (RES) un gruppo composto da  studiosi, Ong, e cittadini ha invitato l’Afssa  (Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare ) ad una riflessione sull’opportunità di continuare ad usare il Pfoa (acido perfluoroottanoico) per gli utensili da cucina e le padelle antiaderenti.

Questo composto  considerato un perturbatore endocrino è molto utilizzato per le caratteristiche  ignifughe e antiaderenti,  ed è da anni  osservato con attenzione dai tossicologi.

Il Pfoa si usa in cucina ma anche nelle moquette come antimacchia, in alcuni imballaggi alimentari, in alcuni tessuti impermeabilizzati, in cere per automobili e anche nei  lubrificanti.

Uno studio americano realizzato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) ha rilevato la presenza di Pfoa  nel sangue del 98% delle persone.

In Europa il Pfoa è classificato come una sostanza  rischiosa per il feto e  tossica da inalare e  ingerire. Secondo uno studio danese ha effetti negativi anche sulla qualità dello sperma.  La DuPont (multinazionale proprietaria del marchio Teflon considerato  leader tra i materiali antiaderenti)  ha dichiarato di non voler più utilizzare il Pfoe dal 2015 o comunque anche prima quando è possibile. La società precisa che ha già trovato una sostanza  nuova con funzioni antiaderenti.

Il problema si registra in fase produttiva, quando i  fluoropolimeri,  utilizzati per rivestire dello strato antiaderente le padelle e altri oggetti, liberano nell’ambiente il Pfoa (acido perfluoroottanoico contaminando le falde acquifere, il cibo e  indirettamente l’uomo.

La DuPont sottolinea che  la quantità di Pfoa presente nelle padelle e negli utensili da cucina è molto ridotta e il rischio di esposizione per i consumatore è trascurabile. Il giudizio si basa un parere dell’Afssa secondo cui l’esposizione di una persona al Pfoa è 600 volte inferiore al limite accettabile. Un riscontro di questi valori tranquillizzanti si trova anche in una recente pubblicazione dell’Istituto superiore di sanità.

Il Res replica che il discorso è più generale e ricorda  che  altre sostanze simili Pfos (perfluottano sulfonato) sono state già vietate nel 2008 in Europa e in ogni caso la persistenza nell’ambiente e nell’organismo del Pfos è di 10 anni.

Secondo recenti statistiche  il 92% dei cittadini americani presenta tracce di Pfoa nel sangue, anche se a concentrazioni 600 volte inferiori rispetto ai limiti accettabili. Nonostante ciò è buona prassi del mondo scientifico cercare di eliminare le sostanze classificate come bioresistenti e/o bioaccumulabili. L’Epa americana ha quindi chiesto alle  sette  multinazionali del settore che producono  fluoropolimeri (tra cui Dupont) di eliminare il Pfoa.

E’ doveroso precisare che le tutte le padelle antiaderenti,  comprese quelle di mediocre qualità importate dalla Cina,  non hanno mai avuto problemi di cessioni tossiche, perchè  in fase produttiva il Pfoa viene  eliminato  dalle alte temperature  e non si trova più in superficie.

Fonte: http://robertolapira.nova100.ilsole24ore.com/

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Questa voce è stata pubblicata il 15 ottobre 2009 da in Consumatori & Utenti, Salute & Benessere con tag , , , , , , .