Latte, pannolini, creme: coi Gas si risparmia fino al 50%
Sul numero del settimanale Il Salvagente, in edicola da domani, c’è un servizio di copertina dedicato ai Gruppi di acquisto solidali (Gas) che si stanno sviluppando sempre più nel settore dei prodotti per la prima infanzia: latte, pannolini, creme. Vi anticipiamo qui di seguito l’inchiesta di Giorgia Nardelli, che appare sul settimanale.
Tutto è nato dal latte in polvere
“Il latte in polvere hanno cominciato a comprarlo all’estero cinque anni fa. Dal Piemonte e dalla Lombardia andavano in Austria o in Francia, in mano la lista delle ordinazioni di amici e conoscenti. E rientravano con il portabagagli carico del prezioso alimento, che avevano pagato fino a tre volte in meno il prezzo italiano. Spese di trasporto incluse. Perché all’estero, è noto, accessori per l’infanzia e latte in polvere costano molto meno.
Allora la storia dei gruppi d’acquisto – i Gas, in questo caso battezzati “lattemiele” – fece parlare tanto, ma la cosa non è morta lì e il gruppo non si è estinto, tutt’altro. Anche perché i problemi che li hanno spinti a unirsi allora, esistono ancora oggi. E coinvolgono tutta la spesa per i bebè, particolarmente gravosa quando si consumano quantità industriali di pannolini, salviettine, prodotti per l’igiene. In questi casi la convenienza degli acquisti in gruppo si tocca con mano.
Facciamo qualche esempio.
Per le salviettine umidificate Pampers sensitive, che nei supermercati costano mediamente 13 euro (per una maxiconfezione da 252 pezzi), se ne pagano 9,50, quasi il 27% in meno. Per una crema protettiva Penaten si risparmiano 2 euro rispetto alla media in negozio. Sui prodotti biologici la convenienza è addirittura superiore: un olio baby Weleda a comprarlo in gruppo costa meno della metà che in negozio (10,50 euro contro 22,80), una crema Weleda da 10 euro scende a 6,50.
Stesso discorso per i pannolini (come si vede nella tabella qui accanto che mette a confronto i marchi leader del nostro mercato), con un vantaggio in più: negli acquisti dei Gas ci sono prodotti biologici non in vendita in Italia e a prezzi assolutamente concorrenziali (dai 12 ai 14 euro). Spese di consegna incluse.
Abbattere i prezzi
Il costo di un chilo di latte in polvere è calato, è vero. Rispetto ai 40 euro del 2005, oggi il costo medio, secondo i dati ufficiali del ministero dello Sviluppo economico, è di 26,78 euro. Ma il Movimento consumatori, nelle sue rilevazioni in tre città italiane, ci dice che il più “griffato” può arrivare a costare fino a 37 euro in una farmacia di Milano. “Ecco perché comprare insieme, all’estero, conviene ancora”, dice Cristiano Maccabruni, fondatore del Gruppo di acquisto milanese legato all’associazione.
Non è solo questa la ragione che spinge centinaia di genitori a cercare i Gas, perché negli anni le multinazionali dell’infanzia hanno saputo moltiplicare l’offerta. E il mercato oggi è composto per buona parte da latti speciali, arricchiti con vitamine, ferro, omega 3 e probiotici, prodotti i cui prezzi vanno ben al di sopra di quelli dei prodotti tradizionali, e che non è così facile reperire.
Come sa bene Maccabruni: “In teoria non dovrebbe accadere. Ma quando la neomamma lascia l’ospedale con una ricetta in cui il medico ha scritto nome, marchio e tipologia di latte, cerca solo quello”. E spesso fatica a trovarlo, “perché non tutti i punti vendita hanno tutti i tipi di latte”. Con i gruppi di acquisto non è così. Gli ordini sono mensili e il gruppo dispone di solito di una rete di fornitori ampia abbastanza da soddisfare tutte le richieste. Anche questo è un ingrediente del loro successo.
“Dal 2004 a oggi Lattemiele Milano ha contato circa 2.500 associati tra Milano e provincia, ma le richieste ci arrivano da ogni parte. A chi si trova troppo lontano dalla sede per potersi iscrivere al gruppo, l’associazione fornisce direttamente le indicazioni per formare un gruppo in proprio”. Si tratta di informazioni semplici, dice il responsabile: “Dove acquistare, di chi fidarsi, come fondare il gruppo e quali sono gli impegni fiscali, come gestire i pagamenti”. Oggi è più facile, perché c’è internet, e molti siti tedeschi e svizzeri vendono on line prodotti per l’infanzia. Tutto sta nel riuscire ad ammortizzare le spese di spedizione.
È questa la ragione per cui, a Roma, che pure non è vicina al confine, è appena nato un nuovo gruppo del Movimento consumatori. Come quello di Milano, anche il Gas della Capitale rifornisce agli iscritti non solo il latte, ma anche tutti i prodotti per bambini che in Italia sono particolarmente cari.
Il nuovo Gas è capitanato da Enrico Troisi, “reduce” da un’esperienza precedente: “Siamo nati sulla scia di un gruppo d’acquisto romano durato un paio d’anni, che era riuscito a raccogliere 1.800 famiglie”, dice. Da poco riformatosi il gruppo, che conta al momento poche famiglie, sta muovendo i primi passi, ma il servizio è già operativo. Gli iscritti fanno gli ordini mensili inviando la lista degli ordinativi con una mail. I prezzi sono su un listino che gli associati conoscono e comprendono le spese di spedizione.
“Nei listini è incluso per ciascun prodotto anche il prezzo medio italiano, che abbiamo ottenuto con dei campionamenti nella grande distribuzione e nelle farmacie romane”. Se ci sono offerte speciali, il Gas informa gli iscritti che possono approfittarne. La merce viene acquistata in Germania o in Svizzera, dove il gruppo ha referenti, e poi spedita. Arriva a destinazione una decina di giorni dopo l’ordine, i clienti vanno a ritirarla e pagano. È il meccanismo già rodato dal Lattemiele milanese. Per partecipare in entrambi i casi si versa una quota d’iscrizione: 17 euro a Roma, 30 euro a Milano, comprensiva anche l’iscrizione al Movimento consumatori e l’accesso ai suoi servizi.
Il fai-da-te per chi non abita a Milano o a Roma
Per chi non abita né a Roma né a Milano l’accesso è per ora escluso. Ma ci sono diverse opzioni. “Intanto si può chiamare il Movimento consumatori di Milano (trovate il numero nella scheda in queste pagine, ndr), per ottenere le indicazioni su come fondare un proprio gruppo”, dice Maccabruni. “Ricordiamo alle mamme che anche sul mercato italiano esistono dei latti di qualità pari a quella dei prodotti più consigliati da ospedali e pediatri, ma che costano molto meno”.
Si tratta del Neolatte, in vendita nelle farmacie associate a Federfarma, il latte Crescendo Coop, reperibile nei punti vendita Coop, il Bebilac e il Medimilk. Anche le catene Carrefour ed Eurospin hanno lanciato una linea di latti a marchio. E poi c’è internet. Esiste una serie di siti stranieri, a volte anche in italiano, che vendono on line i prodotti più comuni.
Alcuni indirizzi sono in queste pagine. È sufficiente un po’ di dimestichezza con gli acquisti telematici, e il gioco è fatto.
Fonte: www.ilsalvagente.it