di Muriel Barbery
Ediz. E/O – Pagg. 384 – € 18,00
Trama: Due figure diversissime i cui percorsi si incontrano. Una bella riflessione ed un bellissimo esempio di vita quotidiana tra l’essere e l‘apparire sulla ricchezza ed il valore interiore delle persone e la banalità e la povertà delle convenzioni sociali, sullo sfondo della Parigi dell’alta borghesia, sulla ricchezza ed il valore interiore delle persone e la banalità e la povertà delle convenzioni sociali.
Letto da: Ele da Siena
Opinione: Originalissimo nel suo stile di narrazione.
I commenti sono chiusi.
Concordo con Ele: un romanzo molto originale nel suo stile di narrazione. Infatti appartiene a quei libri che, pur non essendo capolavori letterari, si divorano per la piacevolezza e scorrevolezza dello scritto, ma anche perché la storia si fa intrigante.
Le riflessioni, i caratteri dei personaggi e le vicende che essi vivono sono molto sognanti e cariche di sensibilità, sebbene il tutto sia pervaso, a mia impressione, da eccessivo “buonismo” di parte e qualche eccessiva ingenuità.
Pur trovando affascinante l’idea dell’esaltazione del leggere e dei libri come asse portante della vita della portinaia e della narrazione stessa, a volte la situazione stessa finisce con il diventare un po’ irritante e forzata.
Tanto che a me è successo di vivere l’epilogo come una sorta di felice liberazione e, soprattutto, di prendere decisamente le parti della sorella “radical chic” di Paloma, qui presentata come esempio antipatico e conformista…