di Roberto La Pira
Il 30% delle catene luminose utilizzate per gli alberi di Natale presenta “seri rischi di scosse elettriche e di incendio per via del surriscaldamento”. E’ quanto emerge da un’inchiesta realizzata dalla Commissione Europea in cinque paesi europei:Germania, Slovacchia, Paesi Bassi, Ungheria e Slovenia. L’Italia e altri stati non hanno partecipato per problemi di budget, ha precisato la commissaria per la sicurezza dei consumatori Meglena Kuneva.
Il progetto prevedeva l’acquisto di 196 catene luminose per verificare in laboratorio i requisiti di sicurezza di sicurezza attraverso 20 prove di laboratorio. I problemi riscontrati purtroppo destano legittime preoccupazioni.
Il 25% delle ghirlande luminose non ha superato la prova di ancoraggio dei cavi. Vuol dire che in assenza di un sistema di blocco dei fili alla spina, basta tirare con un po’ di forza per staccarli dalla spina, con il rischio di scosse elettriche. Il 23% delle catene luminose è costruita con fili di rame troppo sottili rispetto al carico elettrico e questo può provocare un surriscaldamento che può sfociare in principio di incendio.
Il 28% infine non ha superato le prove di sicurezza relative all’isolamento elettrico per difetti di progettazione relativi a materiali e altri particolari. Ma l’elenco dei problemi non è finito il 40% delle catene è sprovvisto di etichette con le avvertenze e le istruzioni per l’uso. Percentuali superiori al 100% si giustificano perchè alcune catene sono state bocciate in tutte le prove, e altre hanno registrato da 4 a 7 difetti.
Un altro dato interessante riguarda l’origine, il 41% delle luminarie classificate come pericolose è importata dalla Cina. Questo elemento non deve tranquillizzare, perché la legge europea dice che tutti i soggetti della filiera (dai fabbricanti agli importatori, dai distributori ai dettaglianti) sono giuridicamente responsabili della sicurezza dei prodotti che immettono sul mercato. Quindi anche il negoziante è responsabile di quello che vende.
Cosa fare?
La Commissione consiglia di evitare offerte superscontate da pochi euro, invita a controllare la presenza sulla confezione di un marchio di certificazione volontario quello italiano è IMQ (ma ogni paese ha il suo), di preferire quelle a bassa tensione con un alimentatore separato e di non tenere le lui dell’albero accese di notte o quando la casa è vuota.
E’ altrettanto consigliabile di evitare le spine multiple con due o tre attacchi, meglio le ciabatte, oppure utilizzare una presa di corrente per ogni catena. Se invece le luci sono destinate all’albero di Natale del giardino occorre scegliere i modelli con la scritta “uso esterno” .
Una buona abitudine quando si usano le catene luminose dell’anno precedente è di ispezionare la spina e il filo prima del collaudo e di evitare il contatto con altre decorazioni di metallo.
E’ vero che l’inchiesta europea non ha coinvolto l’Italia ma questo aspetto non deve tranquillizzare. Le frontiere in Europa sono aperte e le catene luminose vendute in Slovenia o in Germania sono probabilmente le stesse presenti nei nostri negozi come dimostrano diverse test realizzati negli anni scorsi da alcune organizzazioni di consumatori.