di Maurizio Caprino
Sull’ultimo bollettino dell’Antitrust (Scarica 2-10) trovate anche la brutta storia dei caschi Stone e Stoneline, venduti senza essere omologati. O, meglio, venduti nonostante non rispettassero più i requisiti previsti per superare i crash-test, che invece avevano dimostrato di possedere al momento dell’omologazione. Una brutta storia, che però mostra come i controlli a campione previsti sulla produzione corrente funzionino.
Resta però una brutta storia, perché – da quanto si capisce dalla ricostruzione della vicenda che ne fa l’Antitrust – la non conformità dei lotti di caschi prodotti dopo l’omologazione non sembra un “semplice” problema di incostanza nella qualità.