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Pedoni troppo distratti, uno squalo sulle strisce

Uno squalo con quattro ruote sotto la pancia intento a spalancare le fauci e inghiottire una mamma e un bambino che attraversano la strada. È l’immagine simbolo di «Occhio ai prossimi passi », la campagna di sensibilizzazione con cui la polizia municipale di Verona intende ridurre il numero d’incidenti stradali che coinvolgono pedoni.

Un problema che non accenna a diminuire e anzi è cresciuto costantemente negli ultimi tre anni: dai 153 casi del 2007 si è passati ai 169 del 2008 per arrivare ai 181 dell’anno scorso.

«E i primi mesi del 2010 – avverte il comandante Luigi Altamura – non sono affatto confortanti perché il numero resta elevato. Per fortuna da più di un anno non si registrano vittime».

La macchina squalo – «ma le moto e i motorini non sono meno pericolosi», puntualizza Altamura – diventerà presto un’immagine familiare, perché 45 attraversamenti pedonali in centro e nei quartieri saranno segnalati con queste bande di plastica resistente che verranno incollate sui marciapiedi ai bordi delle strisce pedonali.

«Il disegno e la scritta – spiega il comandante – servono ad attivare l’attenzione dei pedoni che si accingono ad attraversare. Purtroppo spesso si creano fraintendimenti: i pedoni sono magari troppo sicuri della propria precedenza, gli automobilisti a volte sono distratti, così si verificano scontri. Nella maggior parte dei casi le vittime di questo tipo d’incidenti sono gli anziani con più di 70 anni, che sono lenti ad attraversare e non hanno riflessi pronti».

Sui 181 incidenti del 2009, sono state accertate violazioni del codice della strada in poco meno della metà dei casi: 82. Di solito (in 57 circostanze) è stato sanzionato l’automobilista che ha omesso di dare la precedenza, ma per 22 volte è stato invece multato il pedone.

«Come ogni persona in circolazione – sottolinea Altamura – anche il pedone è un utente della strada e quindi deve attraversare in modo regolare».

Le irregolarità più frequenti sono l’attraversamento fuori dalle strisce, l’attraversamento in diagonale o la sosta in mezzo alla strada. Per il pedone indisciplinato la multa è di 23 euro. Ben più salata per l’automobilista che non dà la precedenza: 150 euro e la decurtazione di 5 punti della patente, che diventano 10 per i neopatentati che guidano da meno di tre anni. A rendere insicura la strada ci pensano anche le nuove tecnologie.

«Uno dei fenomeni che riscontriamo – fa sapere il capo dei vigili – è il cosiddetto “texting”, cioè l’abitudine a scrivere messaggi sms o utilizzare l’i-pod anche quando si cammina. Dato che si fissa con gli occhi l’apparecchio elettronico, non ci si rende conto dei cambiamenti che avvengono attorno e ci si scontra con gli altri passanti».

Per gli autisti, ma anche per chi guida moto e persino biciclette, l’uso del telefonino è sanzionato. Per i pedoni non è così. «Non guidano un veicolo e quindi legalmente non è possibile punirli ».

Fonte: www.sicurauto.i

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Questa voce è stata pubblicata il 20 marzo 2010 da in Il mondo dell'automobile (e non solo), Sicurezza stradale con tag , , , , , .