di Maurizio Caprino
In apparenza è solo un incidente finito bene per miracolo. In realtà, l’autobus che giovedì scorso è rimasto in bilico sul ciglio di una scarpata alta 50 metri a San Martino in Passiria (Bolzano) dà una lezione a tutto il mondo degli appalti pubblici.
Sì, perché il guard-rail che lo ha trattenuto su salvando la vita all’autista e ai 15 passeggeri, non era certamente adeguato al peso di un veicolo del genere. Ma era montato bene: i suoi paletti di sostegno sono rimasti in piedi e quindi hanno squartato il fondoscocca del bus, rallentandolo e quindi contribuendo a non farlo cadere giù.
Non conosco le caratteristiche della strada e del traffico che la percorre, quindi non so se fosse obbligatorio montare guard-rail più grandi. Ma so per certo che a volte montano i guard-rail migliori del mondo senza curarsi che il cemento nel quale li piantano sia integro. Così ci sono gestori che si vantano di aver cambiato i guard-rail, contando sull’effetto scenografico che indubbiamente fanno i nuovi. Ma “dimenticano” di verificare se hanno solide basi.