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Appello bufala per dimezzare il prezzo della benzina

Paoblog: Oggi ho ricevuto l’ennesimo appello attribuito a Beppe Grillo circa le modalità per costringere i petrolieri a dimezzare il prezzo della benzina. Si tratta di una vecchia mail che risale perlomeno al 2003 (se non prima) e che si basa su un meccanismo che fa presa immediatamente sul grande pubblico, ma che è già stata smontata più volte da Paolo Attivissimo.

Pubblico la spiegazione di tutto quanto, invitando una volta di più a verificare prima di inoltrare.

Leggevo oggi su un Blog: Bufala o no, ho deciso di pubblicarla perchè Beppe Grillo sarà anche e solo un “comico qualunquista” come qualcuno lo ha definito, ma dopo il faccia a faccia Cota – Bresso agli ordini di Floris, non riesco più a capire chi è comico e chi è serio.

Il problema qui non è capire chi sia più o meno serio, ma solo rendersi conto che diffondere appelli falsi oppure con informazioni errate non serve a nulla, se non ad intasare la rete di messaggi inutili che vanno avanti ed indietro oltre che a creare disinformazione.

Come spiega Paolo Attivissimo, grazie all’inesperienza degli utenti della Rete, le catene viaggiano con centinaia di indirizzi di e-mail al seguito. Gli spammer (i pubblicitari-spazzatura di Internet) usano queste catene per raccogliere indirizzi a cui mandare la loro assillante pubblicità più o meno pornografica, virus e compagnia bella. Se partecipate a una catena di sant’Antonio, anche il vostro indirizzo finirà nelle liste degli spammer.

Questi messaggi diventano spesso enormi (150 K e passa) a furia di accumulare indirizzi in coda. Questo significa che ci vuole tempo per scaricarli, e il tempo è denaro, per chi si collega a Internet con il telefono o il cellulare. In altre parole, spedire catene di sant’Antonio costa: costa a chi le riceve oltre che a chi le manda.

Altre info sul perchè NON inoltrare le catene, le trovi qui: http://attivissimo.blogspot.com/2004/06/che-male-fanno-le-catene.html

Detto questo, ecco il testo della mail che circola:

A T T E N Z I O N E !

Dal Blog di Beppe Grillo parte un’ iniziativa. Provare non costa nulla…

COME AVERE LA BENZINA A META’ PREZZO?

Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici.

Benzina a metà prezzo? Diamoci da fare…

Siamo venuti a sapere di un’azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.

Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.50 Euro al litro.

UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci insieme, in modo intelligente e solidale. Ecco come.

La parola d’ordine è “colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli”. Posta l’idea che non comprare la benzina in un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno differito, perchè alla fine ne abbiamo bisogno!), c’è un sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.

Petrolieri e l’OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia da 0,95 e 1 Euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà. I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende; bisogna usare il potere che abbiamo.

La proposta è che da qui alla fine dell’anno non si compri più benzina dalle due più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che peraltro ormai formano un’unica compagnia. Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta meno), saranno obbligate a calare i prezzi.

Se queste due compagnie caleranno i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi. Per farcela, però dobbiamo essere milioni di non clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.

Questo messaggio proviene dalla Francia, è stato inviato ad una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a, diciamo, una decina di amici, siamo a trecento. Se questi fanno altrettanto, siamo a tremila, e così via.

Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla “settima generazione”, avremo raggiunto e informato 30 milioni di consumatori!

Inviate dunque questo messaggio a dieci persone chiedendo loro di fare altrettanto. Se tutti sono abbastanza veloci nell’agire, potremmo sensibilizzare circa trecento milioni di persone in otto giorni!

E’ certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere, non vi pare?

Vaffan***o per un po’ ai bollini e regali e baggianate che ci vincolano a queste compagnie. Coraggio, diamoci da fare.

PS: copia e incolla questa mail per mantenerla ordinata e permettere una migliore lettura!

E qui pubblico la sintesi scritta sul suo Blog da Paolo Attivissimo. (In calce un link aggiuntivo)

A volte ritornano. Quando sembrano essere ormai finite nel dimenticatoio, basta un nonnulla per farle ritornare in vita. Mi riferisco, ovviamente, alle bufale.

Ce n’è una che ha ripreso a circolare in questi giorni: quella che propone una tecnica infallibile per ridurre drasticamente il prezzo della benzina tramite un’azione coordinata di boicottaggio di alcune compagnie specifiche.

Non poteva mancare il “garante apparente”, ossia il blog di Beppe Grillo, che purtroppo ospita spesso nei commenti (e a volte anche negli articoli) bufale patentate come questa. In realtà far circolare questa proposta di boicottaggio selettivo rende “uniti” soltanto nella dimostrazione d’ignoranza di come sia determinato il prezzo dei carburanti.

Infatti l’appello, che risale addirittura al 2003 (come descritto nella mia indagine antibufala), dimentica che in Italia il prezzo della benzina è costituito per quasi due terzi (circa il 6o%) da tasse, accise e IVA, come si può vedere nel grafico in alto, riferito a dicembre 2006 e tratto dall’Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, presso il quale trovate anche la seguente tabella, aggiornata a fine aprile 2007:

Le cose vanno leggermente meglio per il gasolio, il cui prezzo è composto da tasse per il 53%. Ma anche in questo caso, per dimezzare il prezzo del carburante, Shell ed Esso dovrebbero trovare il modo di far lavorare gratis i propri benzinai. Qualcosa mi dice che quest’ipotesi è leggermente improbabile.

Se davvero volete un modo sicuro per ridurre il prezzo della benzina, invece di sperare in un boicottaggio improbabile (lanciato nel 2003, è fallito miseramente) che fa promesse impossibili, provate per esempio a viaggiare un pochino meno in auto, a ridurre leggermente la velocità e a non comperare i ridicoli SUV e Porsche Cayenne che appestano strade e autostrade. Questo sì che sarebbe un gesto “intelligente e solidale”.

Vedi anche: http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina/caro_benzina.htm