Non ha antichi natali come il pandoro o il panettone. Anzi, è tra i pochi dolci da tradizione che, fatte salve alcune leggende, una vera tradizione non ce l’ha.
I più sostengono che la colomba pasquale sia nata appena un secolo fa, e solo per “ragioni commerciali”, quando la Motta pensò, per replicare i successi natalizi, di inventare un prodotto simile al panettone, ma con una forma legata alla Pasqua e qualcosa di più primaverile.
Da lì il soffice dolce con la glassa, i canditi, lo zucchero e le mandorle sulla crosta. Che, nel 1930, veniva pubblicizzato come “il dolce che sa di primavera” e a cui dedica un apposito test Il Salvagente in edicola da oggi (acquistabile anche nel negozio on line a un euro).
Gli italiani, a quanto pare, hanno gradito, visto che la colomba è il terzo tra i dolci da ricorrenza per vendite, e batte la concorrenza di delizie regionali ben più antiche, come la pastiera napoletana o il casatiello. Naturale, dunque, che le grandi e piccole aziende dolciarie propongano a ogni Pasqua, la loro specialità.
Per saggiarne pregi e difetti, anche quest’anno il Salvagente ha sottoposto alla prova del palato 12 tra i prodotti più venduti. Rigorosamente coperti dall’anonimato, i prodotti sono stati testati dal consueto gruppi di otto esperti. C’è però una piccola novità rispetto alle edizioni passate.
Nel test 2010 abbiamo deciso di inserire tra i campioni anche tre delle colombe che portano il marchio di altrettante insegne della grande distribuzione: Coop, Conad e Carrefour. Scoprendo, in tutti e tre i casi, che il risultato finale è più che soddisfacente.
Una piacevolissima sorpresa, da questo punto di vista, è stato il dolce della linea Sapori&Dintorni Conad, che propone nei negozi della catena un prodotto di fattezze artigianali ma a un prezzo più contenuto.
Il dolce di Conad si è rivelato in assoluto il migliore del test. Alto e soffice, bello a vedersi, decisamente aromatico, è l’ideale per chi ama i canditi, che sono grossi e succosi. Anche Coop ha piacevolmente colpito la giuria per la sua “bontà”, nonostante il prezzo contenutissimo. Assieme alla Colomba Bauli e a Tre Marie, marchi che negli anni si sono segnalati per qualità, ha ricevuto il giudizio buono.
Tutti e tre i prodotti, anche se molto diversi tra loro, si presentano morbidi e assai ben lievitati. Il Coop ha però profumi leggerissimi, mentre il campione della Bauli assaggiato si è segnalato per l’aroma più deciso. Infine il Tre Marie non ha raggiunto l’ottimo solo per un piccolo difetto, un leggerissimo retrogusto di lievito avvertito e annotato da tutti gli assaggiatori.
Scendendo nella scala dei giudizi, tre colombe si sono classificate come medie, vale a dire prodotti che si lasciano mangiare ma senza lasciare il segno. Il primo di questi è la specialità della Maina, non bellissimo a vedersi, anche se ben lievitato. A seguire c’è il Balocco, caratterizzato da un aroma di amaretto, che ha suscitato giudizi differenti, ma penalizzato dalla consistenza, che rende il prodotto un po’ asciutto. Infine, la colomba a marchio Carrefour: non si è segnalata per particolari difetti, ma nemmeno per grandi pregi.
Ben cinque, invece, i dolci che non sono stati graditi dai nostri assaggiatori, per ragioni diverse. Il primo tra questi è il campione Battistero, che ha mostrato una pecca “imperdonabile”, una grande caverna all’interno dell’impasto, segno di una pessima lievitazione, che ha pregiudicato tutto il giudizio.
Altrettanto male è andata alla colomba della Sapori. Non eccessivamente soffice, non gradevole al palato, è tra l’altro l’unico dolce che non ha sulla glassatura le mandorle intere, ma le prevede tagliate a metà, e all’interno mostra canditi piccoli e secchi.
Restando in tema di ingredienti, gli assaggiatori sono rimasti delusi dalle dimensioni dei canditi nella colomba Melegatti, in questo caso ancor più piccoli e rari. Anche Motta e Perugina hanno meritato lo stesso giudizio, il primo per il sapore, giudicato tra i peggiori a causa dell’eccessiva dolcezza che invade il palato in maniera prepotente. Il secondo per la consistenza, giudicata all’unanimità decisamente stopposa. E non è certo un giudizio lusinghiero, visto che una colomba Perugina, acquistabile solo nei bar e pasticcerie, ha un prezzo imposto di 25 euro (4 euro in più di quello dello scorso anno).
Fonte: www.ilsalvagente.it