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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Solo i treni hanno la strada segnata

di Gabriele Romagnoli

Ediz. Mondadori – Pagg. 214 -€ 15,00

“E così, quando è finita, ti trovi al bancone di una specie di Virgin Megastore e un’eterea commessa ti mette in mano un LifePod. È praticamente uguale a un iPod, ma non contiene musica, contiene giorni. Non diecimila, sette soltanto. Ai dannati lo consegnano nero e precompilato.

Archiviano il peggio della vita e gliela fanno rivivere come una settimana eterna: quando sono stati scoperti, quando hanno pagato e, ovviamente, quando sono morti. All’infinito. Le persone medie rivivono una sequenza di giornate trascurabili: pioggia durante una vacanza al mare, un sabato in famiglia, uno 0 a 0 allo stadio. È ai migliori, soltanto a loro, che viene concesso di scegliere, possono scaricarsi la playlist della vita.”

Letto da: Paolo

Questo libro ha una sua storia che potrebbe persino essere uno dei racconti di Romagnoli. Si tratta di un autore del quale leggo i resoconti di viaggi, pubblicati su Vanity Fair.

Riesce a rappresentare al meglio luoghi, persone, odori, sensazioni e nelle sue parole ritrovo la cara amica Muna, (viaggiatrice del mondo) e proprio pensando alla recente partenza di Dolcezza per la Cina, ho avuto lo spunto per comprare questo libro, in modo che l’accompagnasse nel suo viaggio.

Niente di meglio di racconti che nascono e muoiono in meno di due pagine.

Un disguido, poi, mi ha reso impossibile farle avere il libro in tempo, ma forse è stato meglio così. Potrà assaporarlo con i suoi tempi… 😉

Torniamo a noi. Già in passato avevo avuto l’intenzione di comprarlo per me e per la cara amica Elena, con la quale vi è un andirivieni di libri, spediti per posta, con buste imbottite, definite cicciose, che nascondono ogni volta una sorpresa, dato che per quanto riguarda i libri che ci regaliamo, azzardiamo spesso con autori amati da uno e sconosciuti all’altro.

Tempo fa ho avuto lo stesso desiderio di condivisione pensando a Francesco, altro amico con il quale ho uno scambo di regali letterari, senza che siano necessarie ricorrenze o motivi, se non l’amicizia e, per l’appunto, il piacere di condividere e scambiarsi emozioni che un buon libro sa dare.

Alla fine ho comprato 4 libri in un colpo, uno per me e gli altri per Elena, Francesco e Dolcezza. Ritengo che lo stesso libro possa avere chiavi di lettura diverse per ognuno di loro.

Sono racconti, alcuni li ho riconosciuti per storie vere, già sentite, altri come dice l’autore spesso sono di fantasia ed altri ancora…chissà, neanche lui riesce più a distinguere la realtà dalla finzione.

Alcuni mi hanno divertito, altri intristito, molti mi hanno fatto riflettere, altri ancora, alla prima lettura, non li ho capiti. Verrà il giorno in cui rileggerò e forse capirò.

2 commenti su “Un libro: Solo i treni hanno la strada segnata

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  2. Francesco
    11 aprile 2010
    Avatar di Francesco

    Ganzo… Io, in effetti, sto procedendo un poco alla volta, intervallando la lettura dei racconti con altre letture.

    In effetti, come anche tu scrivi nella tua opinione e commento al libro, è un libro che può essere (forse che va) letto e riletto, riprendendolo nel tempo…

    A tempo debito posterò le mie impressioni a commento alla tua recensione!

I commenti sono chiusi.

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Questa voce è stata pubblicata il 9 aprile 2010 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , , , .