Trovo che Report sia un’ottima trasmissione, ma per assurdo la guardo poco perchè in genere mi fa venire il mal di fegato vedere quanto siamo idioti in questo Paese (se non ladroni in certe situazioni…). 😦
In questo post raccolgo una sintesi del servizio di Michele Buono (M.B. nel testo), trasmesso ieri sul microcogeneratore. Termine misterioso, ma capirete bene quanta poca lungimiranza ci sia nel nostro Paese e dei nostri politici (in simbiosi con certe industrie).
Il tutto è visibile al meglio sul sito di Report e ne consiglio la visione (verso la fine della trasmissione) > http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1087784,00.html
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M.B.: L’autunno del 2006 incontrammo Mario Palazzetti! per farci raccontare del microcogeneratore: un apparecchio azionato dal motore di un’automobile che sta comodo in una cantina di un palazzo e produce insieme calore ed elettricità in modo da non sprecare niente. L’aveva inventato il signor Palazzetti ( ingegnere) più di 80 brevetti alle sue spalle; negli anni ’70 lavorava al Centro ricerche Fiat. E’ in pensione adesso l’ingegnere e abita in Val di Susa. Il piccolo cogeneratore era un progetto Fiat, si chiamava Totem e fu presentato al salone della tecnica di Torino del 1975.
L’ingegner Palazzetti: Io mi interessavo dei problemi di fondo: riciclo dei materiali, energia e mi era balzato all’occhio questo enorme mare di energia che veniva dispersa di fronte alla produzione di energia elettrica e cosicchè avevo coniato lo slogan: dove c’è una fiamma deve esserci un motore ovvero la produzione di energia elettrica che significa quindi che la cosa poteva interessare la Fiat visto che vivaddio sa produrre motori. Il progetto negli anni ’80, all’epoca della grande illusione nucleare, fu ceduto alla Belleli la quale poi fallì.
M.B.: E poi niente più. Inverno 2010. Germania. Wolfsburg -la città dell’automobile -alle nostre spalle. Questo è lo stabilimento di Saltzgitter. Si producono i motori della Volkswagen qui e questo è l’Ecoblu: un apparecchio che con il motore di un’automobile produce calore ed elettricità e sta comodo nella cantina di un palazzo. Insomma è il Totem dell’ingegner Palazzetti che aveva cominciato a fare la Fiat negli anni ’70.
Manager VW: Eccolo il cogeneratore della Volkswagen. Qui c’è il motore da due litri, lo stesso di una Touran. Questo è il generatore: è una dinamo. Qui c’è il riscaldamento, c’è una parte idraulica, simile ad un impianto di climatizzazione e di distribuzione del calore, e sopra c’è la parte elettrica. Da qui si controlla il motore, lo scarico dei gas, con il catalizzatore e lo scambiatore di calore. E questo è l’involucro. Dal punto di vista della tecnica, non è altro che la parte anteriore di un’automobile.
M.B. Praticamente è un’automobile senza ruote. Perché la Volkswagen si è messa a produrre cogeneratori?
VW: L’industria automobilistica tedesca come quella mondiale è posta di fronte a grandi sfide: essere produttivi e nello stesso tempo salvare posti di lavoro. E con i cogeneratori per noi si crea una possibilità importantissima. Il problema era in principio uno solo: noi possediamo la tecnologia ma non il mercato e la distribuzione. La grande occasione ci si è presentata con la società Lichtblick.
M.B.: E ci andiamo alla Lichtblick. E’ un’azienda elettrica di Amburgo. Perché abbiamo capito che sta per succedere qualcosa di nuovo. Apparecchi del genere qua e là nel mondo oramai li trovi. Quello che fa la differenza è la produzione di massa di un’azienda automobilistica insieme a una società elettrica.
L.A.: Per la prima volta introduciamo il cogeneratore nel mercato di massa. Significa che per la prima volta viene posto un cogeneratore all’interno di un sistema energetico ed economico, che, insieme ad altri impianti simili, forma una grande centrale elettrica invisibile ed ecologica. Perché sarà suddivisa in 100.000 cantine tedesche e sarà governata da qui, da Amburgo, dalla Lichtblick.
M.B.: La capacità di controllare la rete. E’ tutto qui. Sennò tanti piccoli impianti che si accendono e spengono disordinatamente immetterebbero energia in rete magari quando non ce n’è bisogno. E non ci sarebbe vantaggio per nessuno, solo spreco.
Qual è il vantaggio rispetto alle centrali elettriche classiche?
VW: Quando l’elettricità è scarsa alla borsa di Lipsia, dove si negozia l’elettricità, noi possiamo accendere queste minuscole centrali elettriche in termini di secondi, proprio come si accende un’automobile. Quindi si integrano perfettamente con il sistema delle rinnovabili. Mi spiego: se c’è poco sole o non soffia il vento e diminuisce la produzione elettrica noi, con queste mini centrali, possiamo immettere velocemente energia nella rete, mentre una centrale nucleare per modulare la propria prestazione può impiegare anche sette ore.
L.A.: Con le centrali domestiche siamo in grado di generare uno “sciame elettrico” -lo chiamiamo così –raggiungendo una produzione di 2000 MW che corrisponde alla capacità di due centrali nucleari.
M.B.: Quindi o c’è la massa critica di tantissime mini centrali e la capacità di controllarle o non succede niente.
Con quanti pezzi state entrando in produzione?
VW: Inizieremo quest’anno, cominciamo con 15.000 pezzi. E’ un progetto affascinante! E’ redditizio per Volkswagen: contribuiamo a una produzione di energia più ecologica e creiamo posti di lavoro.
M.B.: Dalla Germania alla Val di Susa. Torniamo dall’ingegner Palazzetti per raccontargli quello che abbiamo visto: il suo vecchio Totem che riappare negli stabilimenti della Volkswagen e questa volta veramente lanciato, come un’automobile senza ruote, in una rete elettrica a fare il suo lavoro.
Palazzetti: E’ una soddisfazione a metà ovviamente, perché sarebbe stato meglio che fosse la Fiat a riprendere quel progetto. Speriamo che l’Italia faccia qualche cosa sennò finiremo di dover importare questa macchina dalla Germania perché credo che comunque avrà fortuna questo tipo di cogeneratore.
In studio: Per la Volkswagen è stato possibile convertire una produzione perché esistono degli obiettivi precisi del paese. Per esempio in materia energetica ci sono regole e sovvenzioni certe sul lungo periodo, non intenzioni o norme che cambiano in corso d’opera a seconda di chi sale o scende. L’industria spende dei soldi, investe tanti soldi e può venirti dietro solo in cambio di certezze. Come abbiamo visto tutto è legato, non si può affrontare mobilità, lavoro e ambiente come se fossero dei comparti slegati tra loro e tantomeno lasciar fuori l’industria, occorre fare sistema al servizio dell’interesse generale. Ma questa è politica.
Fonte: www.report.rai.it
Il rendimento del 94% si riferisce al rendimento complessivo della macchina, ovvero sommando il cosiddetto rendimento elettrico, ipotizzabile attorno al 30% a quello termico, intorno al 64%. In altri termini, bruciando 100 kWh di metano (circa 10 m3) si ottengono 30 kWh di energia elettrica e 64 kWh di energia termica.
L’investimento in un tale tipo di impianto si giustifica solo se si ha necessità prolungata e contemporanea sia di energia elettrica che di energia termica. Il contesto residenziale non rappresenta certamente la situazione ideale per l’impiego di tali macchine
Ecco una risposta intelligente…
La cogenerazione è applicabile solamente nei luoghi dove c’è l’utilizzazione dell’energia termica.
In Italia, a differenza della Germania, la stagione invernale è più mite o più corta, o contenuta in poche regioni, così l’applicazione dei cogeneratori si restringe enormemente.
Bene Ospedali e grandi Alberghi, dove c’è un utilizzo continuo della risorsa termica, mentre va meno bene per edifici civili o cinema, dove l’utilizzo è saltuario.
Il rendimento di un cogeneratore, naturalmente, è dato dalla somma dei due rendimenti : quello elettrico (ad es. 35%) e quello termico (ad es 40%), così si arriva ad utilizzare il 70% e oltre dell’energia del combustibile.
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scusate…io lavoro nel settore delle energie come le chiamo io “gratuite” oltre al solare e all’eolico ho lavorato in una centrale di cogenerazione a liquami che fa piacere ai contadini che nn sanno dove metterli e i miei amici crucchi producono 2Megawatt al prezzo della cacca!
Poi se un cogeneratore tipo quello dei tedeschi,lo mettiamo in una lavanderia che usa l’acqua calda e l’elettricità mi spiegate che cosa serve disquisire sul rendimento di un motore se l’energia non si disperde sotto forma di calore ma la usiamo a scaldare l’acqua? Lo so che il motore rende poco ma perchè spreca l’energia(la maggiorparte) in calore ma se usiamo il calore rende di più perchè le 2 energie si sommano…..i crucchi sono anni che usano il raffreddamento dei compressori d’aria Atlas Copco x scaldare acqua e uffici gratis noi invece stiamo ancora qui a discutere!
poi non è vero che i pannelli solari rendono poco! ho misurato e un pannello fornisce anche energia (ovviamente non abile a innescare l’inverter) anche con la luce della luna (sole riflesso) quel tipo di pannello non diminuisce la prestazione col calore delle 13,00 come fanno quelli al silicio….rende sempre molto….poi: pannelli solari all’infrarosso…chi li conosce? nessuno! informatevi! rendono 6 volte gli altri e non sto parlando di silicio!
Il problema sta nel fatto che la casa tedesca parla di accumulatore che con i vari smaltimenti inquinerebbe ancora di più…..un’altra soluzione l’ha data beghelli…e altre aziende; io vicino a Biella ho partecipato ad una riunione …praticamente tu hai casa con tetto a sud. L’azienda viene e ti piazza sul tetto i pannelli e tu non tiri fuori un euro. poi fanno tutti gli allacciamenti del caso e tu non spendi niente. Per il favore di dare a loro l’usufrutto del tetto loro ti offrono lo scambio sul posto! praticamente tu puoi usare l’energia da loro prodotta cambiando le tue abitudini lavastoviglie lavatrice e altro li attaccherai dalle 11,00 alle 15,00 cioè quando c’è il rendimento massimo non pagando il consumo….tu hai contatore da 3kw loro piazzano sul tetto ad es.6kw tu usi l’energia, ma non tutta. loro se prendono quella in più e tu hai abbattimento della bolletta, sempre se la usi bene del 70% il bello è che non hai speso niente e non hai mutui da pagare che avresti se ti fai il fotovoltaico tuo 6000euro/kw e se dovessi comprare un televisore a rate da Mediaworld da 2000euro non ti vedresti rifiutare il mutuo! che dite?
90 famiglie lo stanno facendo!
Salve:
ho detto quello che ho detto sui rendimenti reali e fittizi perche’ so quello che dico, lavoro nel campo, in un certo senso. Ad ogni modo, e’ termodinamica elementare, non occorre entrare nei dettagli per capire che i rendimenti citati sono impossibili da raggiugere.
Il messaggio ambientalista, in Italia, e’ chiaro: nucleare cattivo, solare e eolico buoni.
Peccato che i secondi non potranno mai, nel prossimo futuro, coprire una frazione considerevole del fabbisogno energetico. Non abbiamo abbastanza vento, e la tecnologia solare, fotovoltaico soprattutto, e’ limitata, ha dei rendimenti ridicoli.
Saluti,
Roberto
Non è il mio campo e non voglio certo fare polemiche; mi devo giocoforza basare su quel che sento/leggo.
So bene che certi ambienti ecologisti forzano i dati in un verso o per l’altro…e l’inesattezza (forzata o meno) non è mai un affare sulla lunga distanza.
Mi chiedo solo se, facendo riferimento a Report e non ad informazioni prese altrove, siano state dette inesattezze a tutti i livelli.
I giornalisti di Report possono farsi prendere la mano dal messaggio ambientalista, l’ingegnere della Fiat può essere di parte, la VW produce un sistema che in realtà non conviene (se non a loro) e quelli della Lipstich di fatto non sanno quel che fanno?
Salve:
scusa, ma un rendimento termodinamico dell’85% in un motore a scoppio e’ impossibile. Se scarica a 20 gradi C dovrebbe avere una temperatura del ciclo di quasi 2000 gradi (dall’equazione di Carnot, limite invalicabile).
La cogenerazione e’ ragionevole solo per particolari zone remote difficili/impossibili da raggiungere con la rete, ed in quel caso non si dovrebbe forse neanche parlare di cogenerazione.
Saluti,
Roberto
Però, a meno che mi sia sfuggito, ma non credo, non ho sentito Report parlare di una resa del 94%…per cui non credo sia giusto impostare una (legittima, beninteso…) critica all’impostazione del servizio di Repot ed alle informazioni trasmesse, basandosi su dati provenienti da altre fonti…
Da una breve ricerca in rete, leggo che:
La cogenerazione è una tecnologia che consente di incrementare l’efficienza energetica complessiva di un sistema di conversione di energia. Ma per spiegarne il motivo occorre analizzare i rendimenti.
Il coefficiente di rendimento è caratteristico per ogni tipo di motore e rappresenta il rapporto tra la resa energetica che ne deriva ed il combustibile introdotto. Nel motore di una automobile indica il rapporto tra i chilometri percorsi e la quantità di idrocarburi introdotti; nei grandi motori per la produzione di energia elettrica il coefficiente indica il rapporto tra chilowattora prodotti e il combustibile consumato.
Questi rapporti sono caratteristici per ogni tipo di motore. Ad esempio i motori di auto a benzina presentano rendimenti che oscillano tra il 20 ed il 30 per cento; auto con motori diesel tra il 25 ed il 35 per cento, il restante diventa calore disperso.
I grandi motori hanno un’efficienza maggiore e, pur generalizzando molto, si può affermare che per i motori termoelettrici, il coefficiente di rendimento è discretamente alto e può raggiungere un 55%. Ma il medesimo motore quando produce in cogenerazione presenta coefficienti che raggiungono l’85%, perché il potere calorifero del combustibile è utilizzato al meglio, con un’effettiva ottimizzazione dei processi.
Naturalmente gli investimenti per adattare i motori di una centrale termoelettrica alla cogenerazione sono notevoli, ma qualora sia possibile creare una rete di teleriscaldamento, i risultati sono sempre vantaggiosi. Va considerato infatti il periodo di utilizzo di queste macchine, che arriva anche a 30-40 anni.
La differenza principale tra la piccola cogenerazione e la microcogenerazione consiste nel fatto che nella piccola cogenerazione l’energia termica è un prodotto secondario, mentre la microcogenerazione è diretta principalmente alla produzione di calore e secondariamente di energia elettrica.
Salve:
ho visto l’interessante servizio di ieri sera su Report, a proposito dei cogeneratori derivati da motori VW a metano. Sarebbe bello se le cose stessero come dicono loro, in effetti se si fa una ricerca su Google si trovano decine di siti web ambientalisti che pubblicizzano l’ipotetico rendimento del 94% “molto piu’ alto di quello delle centrali nucleari”. Purtroppo cio’ non e’ vero, perche’ e’ semplicemente impossibile che un motore a scoppio abbia un rendimento cosi’ alto. I migliori arrivano al 43%.
Il 94% e’, probabilmente, l’efficienza di conversione della frazione meccanica dell’energia sviluppata dal motore in energia elettrica, che non e’ certo un record, e’ un valore comune negli alternatori moderni.
La cogenerazione cosi’ com’e’ spiegata sui siti della Lichtblick non e’ altro che un trasferimento di risorse dalle tasche di alcune persone verso quelle della Lichtblick e la VW. Quanto ai “fortunati” che potranno installarsene uno in cantina (e farsi pagare la bellezza di 0.5 centesimi di Euro a KWh messo in rete… dopo aver sborsato 5000 Euro). Per essere conveniente ogni cogeneratore dovrebbe funzionare per almeno 4000 ore all’anno. Considerato che la maggior parte della potenza prodotta va in calore, non si capisce come il tutto possa divenire competitivo a meno di abitare sopra il circolo polare artico…
Report fa, di solito, dei servizi buoni, ben documentati… ma ogni volta che parlano di ambiente ed energia si lasciano prendere da una certa moda ambientalista che esagera i meriti delle energie rinnovabili e/o alternative. Fecero lo stesso l’altro anno al momento di una puntata sul nucleare.
Peccato.
Saluti,
Roberto