Secondo me…l’esito di questa ricerca e le sue modalità mi sembrano al limite della barzelletta; come si fa a basare una ricerca sulla sicurezza stradale sulle risposte date in prima persona proprio da coloro che (potenzialmente) sono la fonte dell’insicurezza stradale ovvero gli automobilisti?
E’ fin troppo facile citare la massima circa il chiedere all’oste se ha del buon vino. Al lavoro mi capita, quando chiedo dei pagamenti con tempi piuttosto stretti a clienti nuovi, di sentirmi dire: Ma guardi che io pago sempre alla scadenza! … Al che io rispondo: Devo ancora sentire uno che mi dica Guardi che io non rispetto i termini di pagamento. 😀
Che poi una cosa è la reale condotta di guida ed un’altra quella che ognuno di noi percepisce (e gli indisciplinati ancor di più). Ci sono automobilisti che ritengono normale usare il cellulare alla guida, bere qualche bicchiere, non allacciare le cinture e decidere quale sia il giusto limite di velocità.
Vedi: https://paoblog.wordpress.com/2009/11/27/la-sicurezza-stradale-non-e-unopinione/
Persone così, se intervistate, possono dare risposte coerenti con il loro reale approccio alla guida?
Solo pochi giorni fa, Ro-k stava guardando una trasmissione tv dove si parlava di sicurezza stradale.
Intervistano una donna e le chiedono: lei guida in maniera distratta? Risposta: No, io sono attentissima.
L’intervistatore insisteva: Per cui lei non usa mail il cellulare in auto, ad esempio…? Risposta: Ah il cellulare si, ma quello noin mi distrae, è una cosa normale, si fa, lo fanno tutti.
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Gli italiani al volante rispettano il Codice della Strada, sono sensibili ai temi legati alla sicurezza e adottano comportamenti virtuosi per tutelare la propria incolumità. Queste le conclusioni di un’inchiesta condotta lo scorso aprile su un campione di 8 mila intervistati da AutoScout24, il noto portale di compravendita di auto online.
I risultati dello studio dipingono un automobilista un po’ diverso dalla percezione comune che vuole gli italiani campioni (in negativo) della guida frenetica e poco rispettosa di regole, codici e sicurezza.
Secondo i dati raccolti, il 42% degli automobilisti rispetta sempre i limiti di velocità (il 33% anche nei centri abitati), mentre il 18%, pur non osservandoli rigidamente, comunque si autoregola.
Il 52% degli intervistati ha dichiarato di rispettare i limiti a prescindere dalle sanzioni previste dalla patente a punti, la cui introduzione, quindi, non avrebbe modificato il suo stile di guida. Sul tema “cinture di sicurezza”, se 10 anni fa erano allacciate “sempre” dal 34% degli intervistati e “mai” dal 35%, oggi le percentuali sono cambiate: l’80% le allaccia non appena sale in auto, mentre solo il 3% non lo fa.
Le dotazioni di sicurezza di una vettura sono determinanti nella scelta di quella da acquistare: su una scala da 1 a 10, la loro presenza a bordo vale 10 e il 34% di chi ha risposto al questionario dichiara di essere disposto a spendere di più per un’auto sicura. Il 30% rinuncerebbe addirittura a qualche cavallo di potenza in favore di una maggiore sicurezza a bordo e il 22% si accontenterebbe anche di una vettura meno alla moda.
Tra le dotazioni di sicurezza, le più gradite sono i dispositivi di assistenza alla frenata (Abs, ripartitori e così via): il 53% vorrebbe che l’auto ne fosse dotata. Seguono il controllo della stabilità (52%), quello della trazione (39%), i fari allo xeno (31%), l’avviso di insufficiente pressione degli pneumatici (29%) e i sistemi di monitoraggio dell’attenzione del conducente (27%).
I risultati della ricerca non possono non sorprendere. Certo, forse l’immagine poco lusinghiera che si ha dell’automobilista italiano è dovuta a vecchi pregiudizi superati. Tuttavia, le conclusioni della ricerca contrastano anche con alcuni dati di fatto: da noi i sinistri non sono affatto in calo, mentre giornali e tivù forniscono quasi quotidianamente un bollettino di guerra in cui il numero dei morti e dei feriti non fa certo pensare ai comportamento virtuoso di chi sta al volante.
Quanto alla nostra attenzione alla sicurezza, le risposte degli 8.000 intervistati da AutoScout24 sono agli antipodi rispetto agli studi dell’European Transport Safety Council (vedere sicurauto.it del 24 aprile scorso), secondo il quale l’Italia è tra i paesi in cui si acquistano le auto meno sicure d’Europa.
Fonte: www.sicurauto.it
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