
Okinawa, 1945. August Kleinman, soldato americano fuggito anni addietro dalla Germania nazista assieme alla madre, il cui motto «non fidarti dei consigli di nessuno» lo destinerà a un’esistenza coraggiosa e originale, uccide in maniera tutt’altro che eroica un giapponese.Trovata fra le sue cose una lettera, decide di portarla con sé: è indirizzata alla donna amata dal soldato nemico, sposata con un altro uomo da cui ha appena avuto un figlio.
August Kleinman è oggi un vecchio imprenditore, burbero e arrogante ma dai grandi slanci e dalle improvvise generosità. Decide di tornare in Giappone a cercare quel bambino per chiudere i conti con il proprio passato.Troverà in lui qualcosa di imprevisto e scoprirà in sé una sensibilità più calda, una visione più complessa della Storia e dell’amore.
Ethan Canin, secondo alcuni critici il più maturo e raffinato scrittore americano della sua generazione, ci offre un romanzo sull’inimicizia e la conciliazione, sull’egoismo e la generosità, sulla possibilità di cambiare fino all’ultimo giorno della propria esistenza; un romanzo che s’insinua con dolcezza nella coscienza del lettore, arrivando a sondarne le più dolorose e luminose profondità.
“Aveva settantotto anni. Era ricco, padre di tre figli e vedovo. Nella vita aveva conosciuto la dolcezza e la sozzura del mondo: aveva ucciso un uomo, forse due, aveva detto a Lyndon Johnson che era un codardo, dopo aver pagato duemila dollari per incontrarlo, si era arricchito con un genere di attività palesemente antisemita e che tale sarebbe rimasta per sempre, aveva smentito tutte le statistiche, e poi aveva perso il grande amore della sua vita prima di ritornare, se non a ciò che era all’inizio di tutto, quantomeno all’uomo che più vi si avvicinava.”
Fonte: www.illibraio.it