Ieri sera al meteo del TG5, una novità.
Non so se sia dovuta alle lamentele di Zaia sulle previsioni negative in Veneto.
Oppure alla ventata di ottimismo che deve pervadere i TG e la stampa, (ed ogni riferimento ad Alfonso Signorini ed a Chi, è puramente volontario > https://paoblog.wordpress.com/2010/06/29/berlusconi-sciopero-lettori/)
O forse non si può lasciare al solo Studio Aperto la palma di TG più frivolo e superficiale dell’etere.
Resta il fatto che ieri le previsioni del tempo le ha lette una bella ragazza, fortunatamente senza mini vertiginose o poppe al vento, ma corredata di un sorriso a 64 denti sempre esposto.
Per carità, non volevo certo una musona a confermarmi la giornata di caldo odierna, tuttavia il sorriso perenne suonava veramente falso. Ma passiamo oltre ovvero alla ragione che mi ha spinto a scrivere due righe in merito.
Ad un certo punto la signorina, allargando ulteriormente il sorriso annuncia le buone notizie per l’indomani: i mari avranno temperature prossime ai 30 °C, in modo da poter fare il bagno senza problemi.
Nessuno al TG5 conosce il problema legato al riscaldamento dei mari in genere e del Mediterraneo?
Nessuno pensa a guardare un pò più in là del proprio naso e pensare che l’acqua troppo calda non debba essere considerata una gioia per il bagnante, ma un guaio per tutti quanti?
Leggo su Wikipedia che nel mar Mediterraneo si assiste da alcuni anni ad un ingresso di specie tropicali (Tropicalizzazione del Mediterraneo), in molti casi lessepsiani ovvero penetrati dal mar Rosso attraverso il Canale di Suez, nei bacini più settentrionali come quelli italiani si assiste invece ad un aumento delle specie termofile meridionali prima presenti solo sulle coste nordafricane (Meridionalizzazione del Mediterraneo), questi cambiamenti faunistici sono messi in relazione al riscaldamento climatico.
Soprattutto nella parte orientale del Mediterraneo questi processi stanno avendo effetti consistenti sulle specie autoctone e si hanno esempi di gravi danni ecologici (come quello, molto noto, dell’invasione di Caulerpa taxifolia e Caulerpa racemosa) anche lungo le coste italiane.
Non voglio tediarvi oltre, chi vuole può informarsi meglio qui > http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/mediterraneo-clima.pdf