di Pieter Aspe
Ediz. Fazi – Pagg. 287 – € 14,00
Trama – Sono tornati: il commissario Pieter Van In, un burbero dal cuore tenero e una passione smodata per la birra Duvel; il suo assistente, il perspicace Versavel e, dulcis in fundo, la bella e sfrontata Hannelore Martens, sostituto procuratore.
Un trio formidabile, qui nuovamente all’opera di fronte a una serie di crimini che seminano il panico nella borghese e sonnolenta Bruges e che daranno occasione al “politicamente scorretto” Van In di giocare un brutto tiro agli esponenti più altolocati della città, fino a svelare un passato sul quale si allunga la nera ombra del nazismo.
Al termine di una notte glaciale un turista tedesco, ferito a morte, muore tra le braccia di un poliziotto. Quando, tra i suoi effetti personali, Van In scopre una foto della statua La Madonna con il bambino di Michelangelo, da secoli proprietà della città, gli appare evidente che in questo omicidio c’è qualcosa che non torna.
Poco dopo, qualcuno tenta di far saltare in aria i monumenti di Bruges. Ma il commissario è impegnato a fare tutt’altro: qualcosa che non piacerebbe affatto a Hannelore, qualcosa che nessuno dovrà mai riferirle…
Letto da: Paolo
Opinione personale: Tengo a precisare che il libro mi è piaciuto, così come il precedente romanzo Il quadrato della vendetta (già recensito); diversamente dal primo romanzo, dove erano i personaggi ad interessare più dell’intreccio poliziesco, qui accade il contrario e la storia ha il sopravvento sui personaggi per tre quarti del libro, dopodichè ecco tornare predominante il Commissarrio Van In, burbero e contraddittorio.
I suoi difetti tornano di prepotenza, beve e fuma veramente troppo, e lo sa bene, ed ha un concetto di fedeltà un pò elastico che mal si concilia con la storia d’amore con Hannelore.
Devo segnalare una cosa fastidiosa che non so se sia da attribuire ad una scelta dell’autore oppure alla traduzione ovvero nella prima fase della storia nei dialoghi dei personaggi tedeschi sono spesso lasciate espressioni in lingua originale.
Fortunatamente ho qualche ricordo di tedesco che mi ha permesso di tradurre il tutto, durante la lettura, senza fastidio, ma c’è da pensare che mica tutti i lettori sanno il tedesco. La Signora K, infatti, ieri sera è sbottata con un: questo libro mi sta facendo arrabbiare!
Ho chiesto le ragioni e mi ha fato notare una serie di espressioni in tedesco; io so che non erano indispensabili per capire i dialoghi, ma li integravano, anche se non capisco la logica di questa “non-traduzione“.
I libri non sono mica dei dvd, non ci sono i sottotitoli. Giustamente la Signora K non poteva sapere che saltando a piè pari queste espressioni, non avrebbe perso per strada nessun pezzo importante.
Ho inoltre trovato scomodo inserire alcune note in fondo al libro e non a piè pagina, costringendomi sempre ad andare nelle ultime pagine per scoprire cosa significasse il piccolo numero della nota.
Sempre restando in argomento, pertanto, posso benissimo accettare che per qualche ragione si lascino nel testo delle parole o frasi in lingua originale, ma sarebbe molto meglio mettere la traduzione a piè pagina, in modo da facilitare la lettura invece che il contrario.
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Bruges è bellissima!!!!Ho visto un DVD ieri sera intitolato IN BRUGES 🙂 iL FILM è STRANO, MA LA FOTOGRAFIA è FANTASTICA è si ved molto bene la città. E’ un luogo da andare sicuramente a visitare 🙂