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I rondò dei mille cartelli sbagliati

Paoblog: Non è populismo il mio, ma francamente gli amministratori pubblici devono saper fare il loro lavoro; nel momento in cui prendono decisioni che sono chiaramente illegali, devono poi essere loro a pagarne le conseguenze. Comodo fare danni con i soldi altrui e poi lavarsene le mani.

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Rotatorie, lo scempio e la beffa. Quei 945 cartelli pubblicitari che, con un contratto scellerato stipulato dai tecnici della Provincia durante l’amministrazione Penati, avrebbero dovuto ricoprire cento rotonde, alla fine spariranno.

Ma a pagare le penali per la rescissione di un appalto che non doveva essere fatto perché contro la legge, saranno i cittadini, nonostante le buone intenzioni dell’assessore Giovanni De Nicola che si è trovato a gestire un guaio creato dalla giunta precedente, mettendo tutta le questione nella mani di uno studio legale.

Dopo tanti annunci, la Provincia ha finalmente inviato alla Contatto srl (l’azienda che ha regolarmente vinto la gara), la lettera con cui si comunica l’avvio del procedimento di rescissione del contratto che si concluderà il 7 agosto. Ovviamente la ditta chiederà i danni e si aprirà così un contenzioso durante il quale le rotatorie rischiano di essere abbandonate.

L’illegalità dei cartelloni pubblicitari piazzati sulle rotonde, stabilita dal codice della strada, era stata definitivamente ribadita nei mesi scorsi dalla direzione generale per la sicurezza stradale del ministero dei Trasporti in risposta a un quesito della Provincia di Milano. Ma chi, nel 2007, aveva ideato il bando non si era posto il problema.

Non solo, ma aveva redatto un contratto e un capitolato speciale che, a fronte del grosso guadagno incamerabile dalla gestione pubblicitaria delle rotonde, non prevedeva adeguate contropartite per la Provincia.

Prima di tutto era previsto che solo sul 12% delle rotatorie sarebbero state fatti nuove piantumazioni.

Secondo, la durata del contratto era stata fissata addirittura in 9 anni.

Terzo, i cartelli da installare erano troppo bassi e quindi pericolosamente fuori norma.

Quarto, nella tabella degli interventi minimi di manutenzione erano fissati criteri un po’ irreali. Per esempio:

Continua la lettura qui > I rondò dei mille cartelli sbagliati – Milano.

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Questa voce è stata pubblicata il 27 luglio 2010 da in Burocrazia e/o Politica, Consumatori & Utenti, Milano & Lombardia con tag , , , , .