Nel 2010 sono stati venduti 70 milioni di energy drink, e il numero dei giovani consumatori è raddoppiato negli ultimi due anni: questo secondo il Centre de ricerche et d’information des organizations de consommateurs francese Crioc. È aumentata anche l’offerta di prodotti derivati, come le versioni condensate delle bibite (da 25 a da 6 centilitri, ma con lo stesso contenuto di caffeina), oltre a chewingum, pastiglie, sciroppi e compresse effervescenti.
I ricercatori hanno effettuato uno studio su tutte le bevande energetiche presenti sugli scaffali di negozi e supermercati e definite “pericolose”
Il primo aspetto interessante è la strategia di messa in atto dai produttori per convincere giovani e adulti a consumare gli energy drink. Spesso il principale canale di comunicazione non è la tv o la stampa, ma la presenza costante negli eventi frequentati dai giovani (concerti, manifestazioni sportive o studentesche…)
Il messaggio degli energy drink è un invito a superare i propri limiti (“Mettere le ali”) e i divieti, venendo incontro a quella che è la principale ricerca dei giovani.
Le aziende produttrici sfruttano anche il potere di convincimento degli stessi giovani, reclutando ragazzi nel ruolo di ambasciatori e di promotori dei prodotti; oppure personalizzando oggetti di culto, come una Mini Cooper rivestita con i colori di un celebre marchio.
Gli ingredienti sono di per sé innocui, ma possono diventare pericolosi se….
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