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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Ma chi ti ha dato la patente?

Quella del titolo è la domanda che avrei dovuto porre alla ragazza con la Honda blu (non ricordo il modello) che mi è stata incollata al sedere per una decina di chilometri, facendomi arrivare a casa con 1 chilo di meno per la tensione.

Ops, 😉 prevengo i commenti delle adorate Spugna & Poppea per concordare sul fatto che ogni chilo perso è un affare…però c’è modo e modo.

La signorina in questione ha avuto uno stile di guida infarcito di numerosi comportamenti ad alto rischio. Dapprima si limitava a guardare sistematicamente in giro, incantandosi su certi soggetti e dimenticandosi di essere alla guida di un’auto, infatti mentre io ero fermo al semaforo lei ad un certo punto ha guardata davanti a sè vedendo, lo diresti mai? …un’auto ferma!

Sguardo di terrore, occhi spalancati e brusca frenata. Io intanto seguivo il tutto guardando lo specchietto, con una certa ansia e, nel dubbio, il piede sul freno per evitare di tamponare a mia volta quello davanti a me.

Successivamente, la situazione si è verificata ancora all’ingresso di una rotonda dove mi ero ovviamente fermato per dare la precedenza.

Preso atto che la signorina guardava ovunque e nel contempo mi restava sempre a due spanne dal paraurti, ho rallentato vistosamente, con la dovuta cautela, sperando che mi sorpassasse sulla statale, ma non c’è stato verso.

In cambio ha cominciato a guardare dei cd, tenendoli a due mani e facendoli scorrere davanti agli occhi. Panico. A questo punto accelero e cerco di guadagnare una certa distanza di sicurezza; la controllo sempre e vedo che fa un paio di sbandate verso il centro della carreggiata, sempre guardando i cd, ma poi li mette giù. E’ rinsavita?

No! 😦 Perchè ora cerca qualcosa nella borsa, presumibilmente sistemata sul pavimento davanti al sedile del passeggero e per ben due volte la testa scompare per alcuni secondi, mentre si china a cercare qualcosa…forse il cervello che le era caduto dalla scatola cranica?

No, non era il cervello, infatti dopo aver esaurito anche questo modus operandi, decide di fare quello che fanno tutti ovvero digitare sms durante la guida.

Nel contempo, avendo strada libera e visto che la mia andatura lenta non l’ha spinta a superarmi, cambio tattica e (in piena sicurezza, beninteso e restando nei limiti) accelero decisamente per mettere spazio tra me e lei.

Cazzarola, non accelera anche lei e mi si rimette a 30 centimetri dal posteriore? Tanto vale rallentare, nel caso la botta sarà più lieve…

Ed ecco che inizia la digitazione, interrotta per più riprese, non certo per badare alla strada, ma solo per meditare su cosa scrivere…ed intanto il traffico rallenta sino a formare una colonna che prosegue a passo d’uomo…che stress…

Sono ad un centinaio di metri dalla mia via che però, essendo una strada senza uscita e quindi percorsa solo dai residenti, è come se fosse ignorata da tutti gli altri che, quando metti la freccia per segnalare che stai per girare a destra, non la vedono… o forse non sanno cosa sia quella luce arancione che lampeggia…

…resta il fatto che la signorina mi resta incollata al sedere, nonostante la freccia a destra, nonostante io rallenti sempre più, ed alla fine svolto (e succeda quel che deve succedere) e lei si vede costretta a scartare di colpo, perchè, povera stella, non si era resa conto che io stessi girando…

Ho perso le parole canta il Liga, ma in realtà io le avrei trovate 😉 , ma preferisco evitare di essere scurrile…

°°°

Dedicato a te, che mandi sms mentre guidi, ma dedicato soprattutto a chi deve poi subire (magari per tutta la vita) le conseguenze di certi comportamenti idioti:

https://paoblog.wordpress.com/2010/04/14/dedicato-a-te-che-mandi-sms-mentre-guidi/

Un commento su “Ma chi ti ha dato la patente?

  1. Nancy
    27 settembre 2010
    Avatar di Nancy

    So di uscire dal tema, tuttavia mi permetto di parlare anche dei camionisti che vedendo una donna sola al volante si divertono in autostrada a portare la vettura della vittima contro il guard rail tanto per spaventarla e ridere dal loro stupido finestrino.

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