17 commenti su “C’avemo pure noi er Duomo di Milano!”

1. paoblog

   5 ottobre 2010

   

   … come ben sai… 😉
2. Spugna

   5 ottobre 2010

   

   ….. 🙂
3. paoblog

   5 ottobre 2010

   

   Ho in mente altro per te… 😛
4. Spugna

   5 ottobre 2010

   

   e a me un calcio nel ……..:-)
5. paoblog

   5 ottobre 2010

   

   un caffè pagato al Signor Masomink 🙂
6. Francesco

   5 ottobre 2010

   

   Grazie, Spugna!
7. Francesco

   5 ottobre 2010

   

   In quanto Guru del blog, il Pao ha libertà di impiccio… eh eh eh!
8. Spugna

   5 ottobre 2010

   

   affascinante… Poalo che ti impicci?
9. Francesco

   5 ottobre 2010

   

   Mi occupo di comunicazione visiva, sotto diverse forme. Dal creare un logo a realizzare un manifesto, una copertina di un libro, l’immagine coordinata di una azienda, impaginare una rivista…
   … Insomma: devo saper giocare con le immagini e le parole. E trarre ispirazioni da quel che vedo in giro è per me una fonte importante!
10. paoblog

    5 ottobre 2010

    

    Masomink è un noto playboy romano… 😉

    Infatti è un GRAnFICO 😀
11. Spugna

    5 ottobre 2010

    

    Che lavoro fai?
12. Francesco

    5 ottobre 2010

    

    Ma no… Sono solamente molto curioso e abituato, anche per deformazione professionale, a osservare molto ciò che vedo attorno a me!
13. Spugna

    5 ottobre 2010

    

    e de cultura….
14. Spugna

    4 ottobre 2010

    

    A Francè…sei un pozzo di scienza!
15. Spugna

    4 ottobre 2010

    

    A PARTE UNA VAGA SOMIGLIANZA CON LE GUGLIE…. 🙂
16. Francesco

    4 ottobre 2010

    

    Sabato scorso, come ogni volta che vi passo davanti, mi sono divertito a osservare i tanti turisti stranieri che si fermano ad osservarla, ammirarla, fotografarla.
    Solitamente tra espressioni di ammirazione, di curiosità e di sorpresa.
    E, come sempre accade, mi stupisco di questi fenomeni: insomma, per noi Romani quella chiesa, senza toglier ad essa alcun grammo di dignità che merita, rappresenta più che altro qualcosa di buffo, che fa sorridere come – e qui mi allaccio alla frase introduttiva di Pao a questo post – una borsa falsa in mezzo ad altre originali…
    Così come il cosiddetto “Palazzaccio”, posto cento metri affianco alla “nostra” chiesetta neogotica del Sacro Cuore, ovvero il massiccio Palazzo di Giustizia in stile neo-classico Imperiale oppure l’imponente monumentale Milite Ignoto, detto anche “Dentiera de Roma” o “Macchina da scrivere”, ci strappano sorrisetti di derisione…
17. Francesco

    4 ottobre 2010

    

    In effetti si tratta di una chiesa piuttosto particolare, non solo nell’aspetto architettonico, ma anche nella sua genesi e storia.

    Fu costruita in stile neogotico tra il 1894 e il 1917 su progetto dell’architetto Giuseppe Gualandi. Una chiesa moderna, dunque: infatti, malgrado il suo biancore apparentemente marmoreo, essa è tutta in cemento armato.
    L’interno è a tre navate con altissimi archi a sesto acuto; nelle pareti vi sono vetrate policrome tali da creare effetti di luce suggestivi.
    Proprio la presenza di molte guglie, che richiamano quelle del Duomo di Milano, ne ha suggerito il soprannome popolare di “Piccolo Duomo di Milano”.

    * * *

    Sul luogo dell’attuale chiesa esisteva alla fine dell’Ottocento una cappella dedicata alla Vergine del Rosario che andò distrutta da un incendio nel 1894.

    La tradizione vuole che su uno dei pilastri rimasti in piedi venisse scoperta un’ombra che assomigliava alla testa di un uomo e che questa immagine venisse interpretata come quella di un’anima del purgatorio.
    Da questo episodio nasce la volontà di edificare la chiesa e prende spunto il suo nome. Infatti, il sacerdote francese Victor Jouet che aveva fondato l’Associazione del Sacro Cuore di Gesù per il suffragio delle anime del Purgatorio, rimasto impressionato dall’avvenimento, iniziò a raccogliere un gran numero di testimonianze (documenti e cimeli) sulle manifestazioni delle Anime del Purgatorio; raccolse così stoffe, breviari, tavolette di legno e bibbie sulle quali apparivano impronte che erano state lasciate dalle Anime dei defunti: tutto ciò ora è conservato in un piccolo museo accanto alla sacrestia della chiesa.

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