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Per la Ue passare col rosso è grave. E per i sindaci?

di Maurizio Caprino

Vuoi vedere che stavolta mettiamo un punto fermo nell’annosa vicenda dei controlli automatici ai semafori?, mi sono detto ieri sera leggendo il comunicato (http://www.etsc.eu/documents/14.10.2010%20PRTrafficLawEnforcement.pdf) con cui l’Etsc lanciava la giornata europea sui controlli delle infrazioni, organizzata oggi nell’ambito della settimana Ue sulla sicurezza stradale.

La speranza mi veniva dal fatto che l’Etsc ha ricordato l’elenco delle quattro infrazioni per le quali si sta faticosamente cercando un accordo politico per arrivare a una direttiva che consenta di punire anche chi le commette in un Paese diverso dal suo e non viene fermato subito.

Come sapete, in questi casi è già tanto se si riesce a ottenere dalle autorità dello Stato di residenza del trasgressore le sue generalità e, quando gli si recapita il verbale, non c’è alcuno strumento efficace per pretendere che paghi la multa e che consegni la patente (se previsto per il tipo d’infrazione commessa).

Insomma, si sta al buon cuore del trasgressore o alla sua paura di essere eventualmente bloccato qualora tornasse sul territorio dello Stato “creditore”. Questo, col crescere degli spostamenti tra un Paese e l’altro, è uno dei maggiori crucci di chi si occupa di sicurezza stradale nella Ue assieme a una diffusione omogenea e capillare dei controlli, tale da indurre i guidatori a ritenere alta la probabilità di essere colti in fallo e quindi farli desistere dall’infrangere le regole.

Che cosa c’entra tutto ciò coi semafori? Semplice: una delle infrazioni per le quali la bozza della direttiva (Scarica Com2008_0151it01[1]) prevede la perseguibilità oltrefrontiera è proprio il passaggio col rosso (assieme all’eccesso di velocità, l’alcol, la droga e il mancato allacciamento delle cinture).

Ciò vuol dire che la Ue ritiene che questa violazione sia tra le più gravi, cosa che taciterebbe chi contesta i controlli automatici ai semafori introdotti dai Comuni dicendo che in realtà ci sono da colpire altri comportamenti più pericolosi.

Ma, andando a scavare, ci accorgiamo che il problema resta lo stesso: le statistiche sono…

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