E quando dico che l’ho visto intendo proprio dire che questa mattina alle 6.20 (buio pesto) sulla Statale, sono riuscito a vedere il ciclista che sopraggiungeva, cosa questa che è una vera e propria novità sulle strade.
A parte l’unico ciclista che cito sempre e che incontro da anni ogni mattina, con le sue belle luci accese ed un gilet giallo fluo, visibile da qualche centinaio di metri, sino ad oggi non avevo visto nessuno che rispettasse la nuova regola del Codice della Strada.
Mi ripeto, lo so, ma non riesco a trovare una ragione valida perchè un ciclista si renda visibile agli altri solo perchè obbligato dalla Legge.
Basterebbe il buonsenso unito ad un certo istinto di autoconservazione…. 😉
Torniamo al ciclista del post. Era vestito di scuro, ma le bretelle rifrangenti, unite al potente faro led, lo rendevano veramente visibile; una pecca era il fanalino rosso posteriore che invece (batteria scarica?) era poco visibile.
Resta il fatto che il ciclista più visibile del mondo nulla possa se incontra l’automobilista imbecille (e ce ne sono in quantità) come è successo alcuni giorni fa al Pupo Alpinista che stava facendo il su solito percorso per restare in forma.
Caschetto, catarifragenti, luci anteriori e posteriori, gilet rifrangente e braccio teso per segnalare la direzione non hanno certo impedito ad un automobilista il tentativo di stenderlo all’interno di una rotonda.
Vero che spesso le rotonde sono una trappola per i ciclisti, vero che molti automobilisti non capiscono le regole base per percorrerle, ma resta il fatto che non è possibile rischiare l’investimento ad ogni metro percorso. Ed ecco che la bici sarà accantonata per l’inverno e l’allenamento prosegue in palestra.
Visto l’argomento, un saluto ad alcuni ciclisti. A quello che stamattina in via Palmanova ha attraversato (semaforo rosso), nonostante il traffico, salvo fermarsi un attimo in mezzo alla carreggiata come se si fosse accorto delle macchine che sopraggiungevano. (E meno male che si sono fermate in tempo utile, visto che si è bloccato in mezzo alla strada...)
Un saluto anche ai due ciclisti che in Viale Monza, violando entrambi le norme, hanno rischiato un incidente. Uno ha attraversato in velocità sulle strisce, l’altro è passato con il rosso, immerso nell’ascolto del suo mp3. Una sbandata del primo e nulla del secondo che neanche si è accorto.
Un saluto alla ragazza in bici che questa mattina in Piazzale Udine ha frenato di colpo per salire sul marciapiede, bloccando la strada al ciclista dietro di lei che solo per miracolo è riuscito a restare in sella. Se fosse caduto, due possibilità. Cadere addosso ad una macchina o, peggio per tutti, cadergli davanti con l’alta possibilità di essere investito.
Ed infine un saluto al Comune di Milano che di fatto ha realizzato il tunnel che porta alla Stazione Garibaldi con il divieto di transito ai ciclisti. E non hanno neanche dato disponibilità di un Teletrasporto modello Star Trek, che non si capisce come possa fare un ciclista a scomparire qua per trovarsi poi là.
Giusto per amor di precisazione, non che i pedoni se la passino meglio, in quel tunnel. Ci sono infatti i pali piantati in mezzo allo stretto percorso pedonale, per cui vi lascio immaginare…
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anche io mi sono commossa, alcuni giorni fa: ore 19, pieno centro urbano, signore che pedalava con addosso il giubbino arancione!
In compenso, incontro sempre una signora (attorno ai 55 anni) che pedala imperterrita sulla sua ‘graziella’ con tutto spento/guasto – probabilmente sbaglio, ma mi fa più effetto dei ragazzi sulle mountain bike vendute a 50 euro senza luci. Certo, probabilmente lei vede la strada, ma sono gli altri che forse non vedono lei a sufficienza.. e sì che, purtroppo, in tempi recenti si è sentito parlare spesso di incidenti occorrsi ai ciclisti.
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