Troppo arsenico nell’acqua potabile di 127 Comuni italiani, soprattutto del Lazio. Vi diciamo in quali non può essere bevuta, né usata per cucinare. E anche dove sarebbe meglio non darla ai bambini sotto i 3 anni.
Sono 127 i Comuni interessati da questo stop di Bruxelles e che pertanto rischiano di chiudere i rubinetti.
Le regioni più colpite sono Lazio (91 zone) e Toscana (19 zone): in questo documento trovate l’elenco delle zone in cui le concentrazioni di arsenico sono tali da non permettere un uso alimentare dell’acqua. È vietato sia berla, sia utilizzarla per cucinare.
Dove è meglio non darla i bambini
Poi ci sono i Comuni con problemi “minori” per quanto riguarda arsenico, boro e fluoruro: ecco l’elenco. L’acqua erogata da questi acquedotti non dovrebbe essere destinata ai bambini di età inferiore ai 3 anni.
In questi casi i Comuni, le Regioni e le Province autonome devono informare adeguatamente e tempestivamente i cittadini, fornendo indicazioni specifiche per le categorie di popolazione più esposte a rischi.
I cittadini non pensino di risolvere il problema con caraffe filtranti.
Solo gli impianti con filtri a osmosi inversa sono efficaci nell’eliminazione di arsenico e boro. Ma il costo della depurazione non può e non deve pesare sui singoli cittadini. Gli acquedotti hanno l’obbligo di porre rimedio alle concentrazioni fuorilegge al più presto. Ci sono tanti modi per farlo: scegliere nuove fonti di approvvigionamento dell’acqua, diluire le fonti problematiche o trattando con processi di filtrazione l’acqua di rete.
Fonte: www.altroconsumo.it
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