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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: I love New York. E’ sbagliato inseguire un sogno?

di Daniele Giudici

Ediz. Argo – Pagg. 316 – € 16,50

Trama: «Ho tutto. Una ragazza che mi ama, una famiglia che mi vuole bene, un lavoro che mi piace. Perché non posso volere di più rischiando tutto?» Tre fratelli, tre diversi modi di vivere, ognuno con le proprie certezze e i propri problemi esistenziali misti ad un senso di appagatezza e rassegnazione. Poi un viaggio a New York travolge come un uragano la vita di uno dei tre, ma con un effetto-domino cambierà il destino di tutti. Un romanzo esistenziale che fotografa un sentimento tipico della società moderna: quando si ha tutto si è disposti a perderlo pur di ricominciare a vivere, svegliandosi la mattina con il sorriso sul volto.

Letto da: Francesco

Opinione: Una storia che sicuramente si lascia leggere e che provoca interesse per il suo svolgersi e nel seguire l’evolversi dei fatti. Ma nulla di più. Sembra, infatti, una storia più consona a un adattamento per la sceneggiatura di un tv-movie che un vero e proprio romanzo. Perché la trama, suddivisa anche graficamente in quadri o scene numerate progressivamente, è portata avanti con scrittura eccessivamente scarna, addirittura esile, quasi telegrafica, decisamente poco descrittiva, povera anche nei dialoghi.

Si avverte, proprio, la mancanza di descrizione visiva delle vicende raccontate, come se all’autore difettassero capacità fotografica e di restituzione scritta di quest’ultima; ancor di più, si avverte la mancanza descrittiva dei tanti personaggi che affollano il romanzo. Non solo e non tanto a livello fisico, quanto profondamente caratteriale.

Sarebbe stato tutto molto più interessante e avvincente se l’autore avesse scavato a fondo nelle personalità dei personaggi, restituendoci i caratteri più intimi, i tratti psicologici, le diverse sensibilità con maggiore intensità. Essendo, infatti, una storia che si regge sulle differenze caratteriali dei personaggi e su queste stesse ruota attorno lo svolgersi degli eventi, il tutto scorre con troppa superficialità.

Peccato: perché l’idea di fondo da cui nasce questo romanzo mi sembra buona e interessante.

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Questa voce è stata pubblicata il 2 dicembre 2010 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , , , , .