di Maurizio Caprino
Per il lettore distratto, è solo un errore di smistamento di qualche treno di gomme su un modello senza velleità di handling e qualità, la low cost Dacia Duster. Ma il caso di cui questo mese si occupa “Quattroruote” a pagina 202 accende una spia di allarme che riguarda tutti noi.
Perché ci dice che, quando è l’ora di cambiare le gomme, anche scegliendo lo stesso modello montato in fabbrica dal costruttore sulla nostra auto, potremmo ritrovarci con pneumatici sensibilmente peggiori. Tanto peggiori da allungare di ben tre metri e mezzo lo spazio di frenata da 100 all’ora con pastiglie fredde.
Che i costruttori di gomme forniscano alle case automobilistiche prodotti fatti secondo le caratteristiche fissate da queste ultime non era un mistero. Almeno per addetti ai lavori ed appassionati. In sostanza, ogni modello di gomma esiste nella versione “universale” (destinata al mercato dell’after market, cioè a gommisti, ipermercati eccetera) e in versioni dedicate a ciascun modello di vettura (che possono essere montate solo in fabbrica).
Il tutto a parità assoluta di nome e disegno del battistrada, per cui è impossibile distinguere a occhio nudo i vari lotti. Ma fin qui poco male: non si è mai avuta notizia che tra l'”universale” e il “dedicato” ci fossero grandi differenze.
A settembre, invece, la Duster che la Dacia aveva consegnato a “Quattroruote” per la prova su strada era uscita di fabbrica con un treno di gomme “fasullo”. Se ne sono accorti i tecnici della casa automobilistica dopo che la rivista aveva rilevato prestazioni in frenata decisamente deludenti rispetto agli standard comuni.
Così si è scoperto che la Continental aveva erroneamente inviato alla Dacia gomme che non avevano le caratteristiche fissate da quest’ultima. Verosimilmente, erano pneumatici dello stesso modello scelto dalla casa per il primo equipaggiamento, ma in versione “universale”.
Quindi, salvo che la Continental dica che quelle gomme erano scarti di produzione o giù di lì, si può ritenere che siano gli stessi prodotti che ci vengono offerti quando sostituiamo quelli di primo equipaggiamento.
Fonte: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/
Sconcertante…
Allora: simili “scarti di produzione”, difficili da individuare e identificare a vista, potrebbero essere “erroneamente” consegnati anche al nostro gommista di fiducia che, in totale buona fede, ce li venderà e monterà?
Sconcertante…
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E, poi: se, davvero, pneumatici realizzati ad hoc per il tale modello X seguendo le richieste della casa automobilistica Y per essere montati come “primo equipaggiamento” possono, anche se di poco, migliorare le prestazioni di sicurezza (tenuta di strada, spazio di frenata) della suddetta Y-X…
… La casa Y non potrebbe metterle a disposizione dei clienti attraverso la propria rete di officine ufficiali e autorizzate?
In modo che, pur cambiando pneumatici con i quali ci si è trovati bene e che sono dati per fabbricati seguendo direttive della Casa produttrice, non ci si debba accollare differenze in peggio?