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Luminarie sotto accusa

Sull’albero, nel presepe o per addobbare la casa: non è Natale senza lucine. Bianche o colorate, fisse o intermittenti, al neon o a led. Il mercato ne offre di tutti i tipi e per tutti i gusti, peccato che non sempre i prodotti in vendita negli scaffali dei negozi siano sicuri.

Gli esperti del TüvRheinland, gruppo internazionale fornitore di servizi sulla sicurezza, hanno testato 21 catene luminose da interno ed esterno, in vendita nei negozi della grande distribuzione.

Il risultato è sconfortante e anche allarmante: solo un terzo delle luminarie natalizie è risultata idonea alla vendita. In particolare, gli esperti dell’ente certificatore hanno sottoposto i prodotti a test di usura, trazione, isolamento termico e hanno messo sotto esame i componenti elettrici, gli accessori e la temperatura delle lampade. Ma non solo.

Il giudizio ha riguardato anche le informazioni fornite ai consumatori: quelle presenti sulla confezione, la documentazione e la leggibilità dei foglietti illustrativi, tutti elementi che, secondo la normativa, concorrono a rendere sicuro il prodotto.

Alla resa dei conti, solo 7 luminarie sono risultate totalmente sicure e idonee alla vendita. Le rimanenti 14 per un motivo o per l’altro, hanno mostrato delle pecche tali da non farle ritenere “vendibili”.

In particolare, 7 prodotti sono risultati sicuri per quanto riguarda le componenti elettriche, ma decisamente avari di informazioni utili agli utenti. Ne sono privi sulla confezione, o hanno manuali d’uso carenti, il Festone Pupazzo luminoso, venduto nei negozi Grancasa, la Catena di Miniled e le 100 Minilucciole di Viridea, le 20 Luci Pisello e le Figure luminose della catena Bennet Spa, il Lighting venduto da OBI e le 180 Micro Lights di Auchan.

Ben più grave la situazione per le restanti 7 luminarie che oltre a essere carenti nelle informazioni sono pericolose. Vediamo uno per uno quali sono questi prodotti la cui vendita dovrebbe essere decisamente impedita….

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Un commento su “Luminarie sotto accusa

  1. Poppea
    17 dicembre 2010
    Avatar di Poppea

    Circa 3 anni fa avevo deciso di fare l’albero fucsia ed argento, non trovando in commercio le luci fucsia ho optato per quelle argento, ma neanche quelle si trovavano.

    Un giorno passando davanti al negozio di un fioraio, dove ogni tanto mi servo ho visto delle luci argentate. Sono entrata ed ho chiesto dove le avessero comperate.

    La proprietaria gentilmente, mi dice che le aveva prese dal suo fornitore ma che se avessi voluto lei avrebbe potuto ordinarmele ed il costo era di 30 euro per 40 luci. Ovviamente era il prezzo che lei aveva pagato, non ci guadagnava sopra.

    Ne ho ordinate due scatole per 60 euro. Quando sono arrivate avevano 200.000 certificazioni, prodotto italiano conforme ecc ecc. Quando l’ho detto ad un’amica il marito che ascoltava mi fa: “tu sei matta io le ho viste dai cinesi 100 luci 10 euro.”

    Secondo te potevano essere uguali? Se la gente le compera e poi prendono fuoco con chi se la deve prendere?

    Secondo me con loro stessi che comperano “cacca”

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Questa voce è stata pubblicata il 17 dicembre 2010 da in Consumatori & Utenti con tag , .